Consiglio regionale chiede telecamere nei centri culturali islamici e censimento imam
Telecamere nelle moschee e albo per il censimento dell’Imam: questi i contenuti della mozione – presentata dalla Lega – approvata in Consiglio regionale nella sedura di martedì. Secondo il documento, si chiedono maggiori controlli nei centri culturali islamici e a maggior ragione nei luoghi di culto. Scopo di questa azione, è quello di “arginare il rischio della diffusione di un’ideologia fondamentalista che possa creare rischi alla sicurezza dei cittadini”.
Tra le misure contenute nel documento, “il rinnovo e l’aggiornamento del censimento dei centri culturali islamici”, che già era stato avviato dalla precedente Giunta regionale. Si chiede inoltre l’avvio di un percorso, in collaborazione con i Comuni, le Province, le Prefetture e le Questure, “che porti all’elaborazione di una procedura di controllo dei testi utilizzati nei centri culturali islamici e nei corsi di tipo scolastico che organizzano”.
Si chiede poi infine istituire di un registro ufficiale degli imam e la valutazione dell’opportunità di inserire nel Regolamento Edilizio Tipo (ancora non in vigore) l’obbligo di installazione di telecamere all’interno dei centri culturali islamici. Sono in tutto 58 nel territorio cremonese i punti di preghiera islamici, tra moschee e non. Di cui alcuni, come la moschea di Motta Baluffi, da tempo sotto i riflettori delle autorità in quanto considerata particolarmente radicalizzata.
Soddisfazione da parte degli assessori regionali al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, e alla Sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato. A questo proposito, ha evidenziato Foroni, “mi impegno da subito a scrivere quanto prima ai sindaci un’ulteriore lettera, dopo quella che ho gia’ inviato il 18 maggio scorso, per richiedere nuovamente la mappatura dei luoghi di culto esistenti nei loro Comuni”.
“Condividiamo la necessità di disporre una mappatura dei centri culturali islamici presenti in Lombardia e di quelli illegali e, dal punto di vista della sicurezza di un intervento presso Comuni, prefetti e questori, con la richiesta di fornire dati aggiornati sui centri esistenti e di attivarsi per la rapida chiusura dei centri illegali, nel rispetto delle competenze nell’ambito dell’ordine pubblico” ha aggiunto De Corato.
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