Cronaca

Commissariamento provinciale Forza Italia: il partito resta spaccato

A poco più di un mese dal commissariamento del Coordinamento provinciale di Forza Italia, affidato all’europarlamentare Massimiliano Salini, il partito non pare aver ritrovato l’unità, almeno sul versante cremasco.

Da una parte il coordinatore cittadino Gianmario Donida, che vede in Salini “competenze ed esperienze, utili al rinnovamento necessario per sanare la flessione di Forza Italia che pur non essendo ai minimi storici sul territorio come è invece a livello nazionale, abbisogna comunque di nuova linfa”. Il coordinatore cremasco sottolinea anche come l’eurodeputato verrà “stimolato  dal coordinamento affinché le idee si trasformino in azioni concrete”, senza però essere di intralcio al lavoro del provinciale “come invece ha fatto Enzo Bettinelli dopo essere stato eletto nell’organo in rappresentanza del territorio cremasco”.

Più moderata il consigliere comunale Laura Zanibelli secondo la quale, se il metodo utilizzato dal coordinatore regionale Mariastella Gelmini potrebbe essere messo in discussione, non cambia la legittimità di quanto fatto: “C’era un disagio, espresso da diversi amministratori e componenti del partito. Questo disagio è stato ascoltato ed è stata trovata una persona terza (Salini, ndr) che si è fatta carico della situazione e sta cercando soluzioni”. Ciò che conta, per la Zanibelli, è che si rimettano al centro “gli argomenti concreti nel dibattito politico”, creando una “proposta che riporti il partito vicino alle persone, rispondendo ai loro bisogni”. Rinnovamento, insomma, anche anagrafico, affiancando “i giovani che vogliono avvicinarsi alla politica”.

Durissimo, invece, Bettinelli (che ha consegnato le proprie dimissioni dal provinciale tempo fa): “I vertici del partito, nell’ultimo periodo, hanno inanellato una serie di scelte sbagliate e ora la spaccatura interna è ancor più marcata”. Secondo il forzista molti si aspettavano un atteggiamento diverso dalla Gelmini e non “questa decisione verticistica. Oltre la metà del partito ha un’idea differente, specie se si tiene conto del fatto che il coordinamento provinciale di Cremona era stato eletto regolarmente e neppure molto tempo fa”.

Un dettaglio che non manca di sottolineare Antonio Agazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio a Crema: “Non si capisce perché sia stato fatto saltare il provinciale, mentre quello cittadino viene risparmiato da azioni commissariali, pur essendo ormai semplicemente imbarazzante dopo la gestione delle candidature delle scorse amministrative di Crema e il deferimento del sottoscritto e di Simone Beretta ai probiviri senza che questa azione, risoltasi con l”assoluzione’ facesse trarre a Donida le doverose conclusioni e facendosi da parte”. Agazzi rimarca anche come coloro che non avevano rappresentanza nel provinciale “per scelta – come il sindaco di Soncino – o perché all’epoca entrati in Ncd – come Malvezzi e Salini stesso – ora vengono proposti ai vertici del coordinamento. Tutto ciò a me pare lunare. L’unica spiegazione che riesco a trovarvi è che Salini voglia gestire in prima persona gli appuntamenti politici in provincia, in primis Cremona, senza dimenticare che nel 2019 si svolgeranno anche le elezioni europee”.

La crisi interna al partito è dunque ben lontana dal risolversi.

Ambra Bellandi

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