Piazza Garibaldi, ecco un nuovo progetto: 'Spazio che deve ritornare alla gente'
Un nuovo progetto per piazza Garibaldi. E’ quello che è stato presentato in mattinata, martedì’ 13 agosto, dagli architetti Mario Scaramuzza e Vania Zucchetti. “Il progetto – dicono Scaramuzza e Zucchetti – nasce da molteplici considerazioni di carattere urbanistico, sociologico, storico e ambientale, che tengono largo conto, non solo del mero connettivo urbano, dalla forma singolare e difficile, ma anche della salvaguardia delle attività commerciali e artigianali di servizio, senza le quali la piazza e la sua stessa fruizione da parte dei cittadini, resterebbero snaturate”. L’iniziativa nasce dalla volontà di trovare una soluzione per la piazza, al centro del dibattito da diversi mesi e che ha già visto nascere progetti alternativi. Questo si propone di trovare un punto di incontro tra le varie difficoltà emerse sinora. Un’iniziativa che è già stata inviata all’Amministrazione, ma non ancora illustrata direttamente dai due professionisti cremaschi.
“La situazione – ammettono gli architetti – è alquanto compromessa, poiché la piazza, che fino alla prima metà del novecento era in acciottolato e in lastre di pietra per le trottatoie e per i marciapiedi perimetrali, ora si presenta come una distesa anonima di asfalto, con qualche marciapiede in cubetti di porfido. L’immagine disordinata non consente al passante e ancor meno al turista, di percepire, se non solo quando entra dalla Porta Serio, di trovarsi in una delle piazze più importanti della città, addirittura quella su cui si affacciava l’antico castello (anno 1335), prima della sua demolizione avvenuta nel 1822”. Anche perché piazza Garibaldi è “assimilabile a un piccolo borgo, perché contiene in se tutto quanto appartiene a una collettività: le abitazioni, la Chiesa con l’oratorio, la farmacia, il centro medico, un presidio della Croce Rossa Italiana, le banche, gli uffici direzionali e le attività commerciali e artigianali di ogni genere”.
Nel concreto sono state quindi riprogettate tre zone funzionali. Il corpo principale della piazza sarà pedonalizzato, facendole così perdere l’aspetto di una strada e divenendo invece un ampio quadrilatero che comprende il caposaldo del monumento a Garibaldi, definito “luogo di aggregazione e socializzazione dei cittadini”, ma anche “ideale come spazio da adibire ad eventi culturali, esposizione di installazioni artistiche e ad iniziative folcloristiche”.
La parte adibita al traffico veicolare il cui asse va da Porta Serio all’imbocco della parte pedonalizzata. In questa zona il progetto prevede inoltre l’inserimento di una piccola rotatoria verso la parte pedonalizzata e due ciclopedonali, una a destra in arrivo dal Viale di Santa Maria e una a sinistra in arrivo da via Diaz.
Infine,sempre per quanto riguarda il transito veicolare, la parte posta in fregio est è stata progettata esterna al monumento dedicato a Garibaldi (il quale attualmente invece funge da spartitraffico). Questo asse favorisce l’allontanamento del traffico veicolare di scorrimento dal corpo principale della piazza e dall’area pedonalizzata, pur permettendo i collegamenti con via Griffini e via Ponte della Crema. Agli estremi di questo asse, la viabilità è agevolata con l’inserimento di una rotonda, che smista il flusso veicolare e che consente una mobilità più snella verso tutte le direzioni.
Anche sul tema spinoso dei parcheggi, le idee sono chiare: 20 saranno predisposti nel tratto stradale che va dal complesso condominiale “Il Platano” al corpo principale della piazza, si ricava un parcheggio dedicato alle vetture (15) e ai motocicli (18) ed altri 20 posti auto saranno distribuiti a margine in questa parte di piazza. Gli altri parcheggi, in previsione 78, sono ricavati principalmente in quella parte di piazza più lontana dall’area pedonale, mantenendone però sulla piazza pedonalizzata una buona parte (21) a tempo determinato rapido (al massimo 30 minuti), eventualmente limitabili per la fascia oraria dalle 8:00 alle 20:00, a servizio di tutte le attività che non richiedono tempi lunghi di permanenza, come ad esempio l’edicola, la pasticceria o il corniciaio. Parcheggi che, a giudizio dell’Amministrazione comunale, possono rimanere interdetti nelle giornate festive permettendo solo il traffico regolamentato dei residenti e dei servizi pubblici e di soccorso. Infine vengono mantenuti i parcheggi esistenti (20, compreso un posteggio disabili, uno a servizio di farmacia, Croce Rossa e ambulatorio medico e uno per il carico/scarico) nel tratto che va dal corpo principale a porta Serio.
“Il nostro intento – concludono gli architetti – è dare un aspetto piacevolmente sobrio, ma elegante, a questa parte di città, così viva, affinché possa finalmente ritornare alla gente e alla sua costruttiva socializzazione, senza però tralasciare neanche un solo protagonista, i residenti, i commercianti, gli artigiani, i cittadini, i turisti, gli ambulanti, gli artisti di strada, tutti indistintamente protagonisti di questo piccolo borgo nella nostra bella città”.