Cronaca

Via Rossignoli: la risposta degli islamici 'non incide su procedura dell'ordinanza'

Una nota che “è inconferente rispetto alle contestazioni mosse a suo tempo, che riguardano un uso non ammesso del capannone quale luogo di culto”. E’ il commento del sindaco Stefania Bonaldi, supportato dalla nota del dirigente comunale Paolo Margutti, rispetto alla lettera inoltrata dal Centro Culturale Islamico il 30 luglio e che non incide sulla procedura dell’Ordinanza.

Un’ordinanza che, come ricorda il primo cittadino, “verte sul fatto che l’uso con cui fu concesso l’immobile sito in Via Rossignoli (individuato al catasto al fg. 20 mapp. 690), al momento del sopralluogo della Polizia Locale e considerate le immagini acquisite agli atti, risultava diverso. La destinazione d’uso accertata, come luogo di culto, ‘non risulta conforme allo strumento urbanistico vigente e neppure alle norme edilizie e di sicurezza’”.

“Peraltro le ordinanze si eseguono, oppure si impugnano presso il giudice amministrativo, non è data una terza ipotesi, cioè quella della controdeduzione, peraltro fuori tema come accaduto nello specifico”, ha proseguito la Bonaldi.

Gli uffici preposti procederanno dunque a verificare, quando lo riterranno, se i dettami dell’ordinanza siano stati rispettati; “dopodiché, in funzione di quanto risulterà, l’Amministrazione farà le proprie valutazioni e conseguenti azioni. Sarà persino pletorico, ma ribadisco il concetto: quel luogo non può essere adibito alla preghiera, nemmeno occasionalmente, non avendo una destinazione urbanistica compatibile, e l’Amministrazione non intende accordarla variando il PGT. L’uso ‘di fatto’ come luogo di culto non sana questo vizio originario e continuerà ad essere perseguito con tutte le azioni e modalità che ci competono”.

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