'Preoccupante l'uscita di alcuni Comuni da Scrp'
La scelta di alcune amministrazioni di recedere la partecipazione di Scrp, e quindi di fatto “uscire” dalla società territoriale dei servizi, mi preoccupa e credo debba preoccupare.
Scrp sta attraversando una fase delicata. Sta dismettendo una serie di servizi, che ha gestito fino ad oggi e che l’hanno contraddistinta, e deve darsi una nuova forma per il futuro.
Leggo che alcuni Sindaci hanno già deciso di fare a meno di Scrp. Per dotarsi di quale alternativa? Quella del “fai da te?”. Se cosi fosse si tratterebbe di un’alternativa fragile, che rischia di indebolire i Comuni stessi E di conseguenza la qualità dei servizi al cittadino. Perchè il succo di tutta questa discussione dovrebbe essere solo uno: i cittadini.
O è forse una questione di soldi? Se così fosse lo ritengo politicamente sbagliato, seppur legittimo sotto il profilo societario.
Inutile però nascondersi dietro un dito: la maggior parte di queste amministrazioni fanno riferimento all’area di centro-destra.
Hanno quindi ragione Beretta, Agazzi e Salini: la loro preoccupazione è anche la mia. L’interesse in gioco riguarda l’intero territorio e non una parte politica o l’altra.
Continuo a ritenere che un territorio si qualifichi pr la sua capacità di stare e “tenere” insieme. I rifiuti, l’acqua, i sistemi i formatici, i servizi sociali, i varchi, la fibra ottica. Sono solo alcuni dei risultati che, negli anni e ancora oggi, hanno e stanno consentendo al territorio di crescere e migliorare i servizi al cittadino.
Tutto bene Madama la Marchesa, dunque? No!
Passaggio nel quale la Politica deve ascoltare anche le ragioni “degli altri” e prendere le decisioni più utili al territorio e ai cittadini, per sostenere e supportare i Sindaci.
Io non so se c’è ancora tempo per chiedere a quei Sindaci e a quelle amministrazioni che hanno deciso di “uscire” da Scrp di ripensarci. Certamente non è questa lettera il modo per farlo.
Ma se c’è ancora tempo e soprattutto se serve più tempo per discutere, prendiamocelo tutto. Intanto Scrp prosegua e chiuda le operazioni in corso di dismissione delle attività industriali, del Biofor e dell’idrico. E così via.
Se cosi sarà, avremo fatto tutti il nostro dovere per non indebolire il territorio.