Lettere

'Preoccupante l'uscita di alcuni Comuni da Scrp'

da Matteo Piloni - Consigliere Regionale Pd
Egr. Direttore

La scelta di alcune amministrazioni di recedere la partecipazione di Scrp, e quindi di fatto “uscire” dalla società territoriale dei servizi, mi preoccupa e credo debba preoccupare.

Scrp sta attraversando una fase delicata. Sta dismettendo una serie di servizi, che ha gestito fino ad oggi e che l’hanno contraddistinta, e deve darsi una nuova forma per il futuro.

Leggo che alcuni Sindaci hanno già deciso di fare a meno di Scrp. Per dotarsi di quale alternativa? Quella del “fai da te?”. Se cosi fosse si tratterebbe di un’alternativa fragile, che rischia di indebolire i Comuni stessi E di conseguenza la qualità dei servizi al cittadino. Perchè il succo di tutta questa discussione dovrebbe essere solo uno: i cittadini.

O è forse una questione di soldi? Se così fosse lo ritengo politicamente sbagliato, seppur legittimo sotto il profilo societario.

Inutile però nascondersi dietro un dito: la maggior parte di queste amministrazioni fanno riferimento all’area di centro-destra.
Hanno quindi ragione Beretta, Agazzi e Salini: la loro preoccupazione è anche la mia. L’interesse in gioco riguarda l’intero territorio e non una parte politica o l’altra.

Continuo a ritenere che un territorio si qualifichi pr la sua capacità di stare e “tenere” insieme. I rifiuti, l’acqua, i sistemi i formatici, i servizi sociali, i varchi, la fibra ottica. Sono solo alcuni dei risultati che, negli anni e ancora oggi, hanno e stanno consentendo al territorio di crescere e migliorare i servizi al cittadino.

Tutto bene Madama la Marchesa, dunque? No!

Se Scrp sta cambiando è proprio questa la fase in cui serve il contributo di tutti, anche se critico. Un contributo che non deve far venire meno la consapevolezza che la forza del Cremasco sta nella sua unità. Caratteristica che per alcuni è già venuta meno, ma che per me non solo c’è ancora ma va rafforzata proprio nel delicato passaggio che Scrp sta affrontando.

Passaggio nel quale la Politica deve ascoltare anche le ragioni “degli altri” e prendere le decisioni più utili al territorio e ai cittadini, per sostenere e supportare i Sindaci.

Io non so se c’è ancora tempo per chiedere a quei Sindaci e a quelle amministrazioni che hanno deciso di “uscire” da Scrp di ripensarci. Certamente non è questa lettera il modo per farlo.

Ma se c’è ancora tempo e soprattutto se serve più tempo per discutere, prendiamocelo tutto. Intanto Scrp prosegua e chiuda le operazioni in corso di dismissione delle attività industriali, del Biofor e dell’idrico. E così via.

Se cosi sarà, avremo fatto tutti il nostro dovere per non indebolire il territorio.

© Riproduzione riservata