Capannone di via Rossignoli: in settimana l'ordinanza che potrebbe decretare chiusura
Potrebbe arrivare già a metà della prossima settimana l’ordinanza riguardo il capannone di via Rossignoli 37. Il sindaco Stefania Bonaldi si è espressa per la chiusura dell’immobile “che stando al video pubblicato sulla pagina social del Centro Islamico Crema, si evince sia stato chiaramente utilizzato come luogo di culto”. L’Amministrazione non intende fermarsi dunque alla mera sanzione amministrativa.
Nella giornata di giovedì 14 giugno, si è svolto un sopralluogo della Polizia Locale. Il comandante Giuliano Semeraro si è recato al capannone per effettuare dei rilievi fotografici, tesi a dimostrare “l’identicità degli ambienti con quelli ripresi nel video postato su Facebook”. E ad avvalorare la tesi del comandante anche un invito che gli è stato rivolto dal referente della comunità islamica Bouzaiane Dhaouadi, che ha chiesto di togliersi le scarpe. “Mi hanno chiesto, molto cordialmente, di entrare scalzo nella sala principale, dove era steso un grosso tappeto, in quanto luogo sacro. Questa è un’ulteriore prova dell’utilizzo del capannone in modo non conforme alla destinazione d’uso cui è registrato”.
Ma Dhaouadi respinge l’accusa: “Non ho mai detto che quello è un luogo sacro. L’unico luogo sacro per i musulmani è la kaaba della Mecca. Ho chiesto agli agenti di togliere le scarpe perché se tutti entrassero calzandole dovremmo pulire i tappeti ogni giorno: li utilizziamo per sederci e mangiare”.
Nel frattempo ieri si è concluso il Ramadan alla Colonia Seriana e da parte del referente della comunità sono arrivate anche le scuse pubbliche per quanto accaduto la notte di lunedì 11 giugno in via Rossignoli. La spiegazione del gran raduno di persone, stando a quanto riporta Dhaouadi, va ricercata nel fatto che molti soci della neonata associazione culturale islamica “da mesi chiedevano di poter visitare il capannone comprato anche con i loro soldi. Abbiamo pensato di prendere l’occasione della Notte del Destino per mostrarlo a tutti”. Una leggerezza, secondo il referente, è stata non considerare quante persone sarebbe giunte in via Rossignoli: “Abbiamo sbagliato a gestire l’organizzazione interna, ma le attività della nostra associazione sono in regola”.
Per quanto concerne il video pubblicato sulla pagina social, Dhaouadi afferma di non essere stato presente al momento in cui è stata effettuata la preghiera: “Ero fuori a controllare i bambini. La recita del tarawih non era autorizzata e per questo chiediamo scusa. Non era nostra intenzione prenderci gioco dell’Amministrazione”.
Ma ormai la strada sembra essere tracciata. Una strada che potrebbe portare alla chiusura definitiva del capannone, con il procedimento teso all’emissione dell’ordinanza, che gli uffici tecnici dell’Edilizia Privata dovranno redarre, avviata con la deposizione del verbale del comandante Semeraro.
Ambra Bellandi