Via Rossignoli, andirivieni fino a tarda sera. La Lega: 'Allerteremo ministro Salvini'
Sembrava una questione ormai risolta, con la concessione da parte del Comune della palestra Serio una volta a settimana per la preghiera, e invece scoppia nuovamente la polemica per l’utilizzo del capannone di via Rossignoli da parte della comunità islamica.
Nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 giugno i residenti della zona si sono lamentati per il baccano e il continuo andirivieni di automobili al capannone. Qualcuno ha girato un video con il cellulare, inviato al candidato sindaco del centrodestra per la scorsa tornata elettorale Enrico Zucchi, che lo ha postato su Facebook annunciando anche un’interrogazione in Consiglio comunale al fine di fare chiarezza sulla situazione.
Visionato il video si è attivato il segretario cittadino della Lega Nord, Andrea Agazzi, che ha allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno redatto un verbale consegnato successivamente al comandante della polizia locale Giuliano Semeraro.
“Non ci risulta, al momento, che l’associazione islamica avesse alcun permesso per quel tipo di ritrovo – ha commentato il segretario del Carroccio – né da parte dell’Amministrazione né dalle forze dell’ordine”.
Secondo quanto riportato da Bouzaiane Dhaouadi, referente della comunità, ieri si festeggiava il Laylat al-Qadr, ovvero la Notte del Destino. “Se questo fosse vero – ha proseguito Agazzi – significa che come da tradizione si è svolta anche una veglia di preghiera. Perfettamente legittima dal punto di vista religioso, ma non in quel luogo che dovrebbe essere adibito ad uso commerciale/artigianale”.
Una questione che si ripresenta, a intermittenza, da quasi un anno, quando nel settembre 2017 gli islamici hanno chiesto un cambio di destinazione d’uso del capannone. Richiesta fortemente respinta dal sindaco Stefania Bonaldi e dall’allora assessore all’Urbanistica Matteo Piloni.
Per la Lega “la misura è colma. Da mesi sollecitiamo l’Amministrazione a intervenire. Il sindaco è arrivata a negare il dibattito in Consiglio sulla questione. Ora intendiamo mettere a conoscenza della situazione il ministro dell’Interno Matteo Salvini, tramite un’interrogazione parlamentare grazie alla collaborazione di Claudia Gobbato, Silvana Comaroli e Simone Bossi“.
Ambra Bellandi