Cronaca

Omogenitorialità, Zanibelli: 'Atto che non giova a nessuno, solo una forzatura che divide'

A sinistra Laura Zanibelli e, a destra, il sindaco alla firma dell'atto

Non si ferma la polemica riguardo la trascrizione, all’anagrafe comunale di Crema, di un secondo padre per due gemellini nati negli Usa tramite gpa (gestazione per altri) il cui padre biologico era al tempo residente in città.

A tornare sulla questione è Laura Zanibelli, che critica l’atto del sindaco Stefania Bonaldi, che “sembrerebbe alimentato da un desiderio di notorietà”. Infatti, secondo il consigliere comunale di Forza Italia “in questa fase politica italiana registrare il secondo genitore come secondo papà, registrazione non percorribile dagli uffici non essendo previsto dalla legge, è solo una forzatura senza che porti ad un atto legislativo”. E riporta l’attenzione sul caso, risalente a qualche anno fa, di un bimbo figlio di una coppia etero che era stato tolto alla coppia perché nato con la pratica dell’utero in affitto all’estero, pratica illegale in Italia.

Il consigliere Zanibelli non ne fa, dunque, una questione di genere, ma piuttosto un problema di “mercificazione della vita. Strana misura quella del sindaco, che vieta a Crema le sfilate di Miss Italia, perché sarebbero contro la dignità della donna, e poi ammette implicitamente l’uso della donna per comprare un figlio”.

“Sbandierando tanto la città dei diritti, il sindaco sostiene in realtà l’esercizio della maternità surrogata, vuoi per motivi economici o vuoi per sentirsi di aiuto a chi cerca un figlio a tutti i costi, piuttosto che l’esercizio della vita comprata, per soddisfare un proprio bisogno estremo di generare non potendolo fare per scelta o per natura; o non si valutano le conseguenze?”. Una confusione, per il consigliere, tra desideri (o bisogni) e diritti: “Di che mancanza è la mancanza di un
figlio che non si possa generare? È solo colmandola a ogni costo che ci si sentirà a posto?”.

“In un cambiamento d’epoca quale quello in cui ci troviamo nel quale non sappiamo fin dove ci si potrà spingere e a che risultati nonché società si arriverà, non servono strappi, divisioni alimentate con forzature ma bisognerebbe sapersi fermare per guardare i segni della realtà, per cercare di capire le conseguenze di ciò che si realizza e di ciò che si sostiene”.

Per la Zanibelli l’unico esito che il sindaco potrà ottenere “è quello di voler dividere tra buoni (quelli che pensano come lei) e cattivi (tutti gli altri) o tra quelli di destra e quelli di sinistra, quando invece il tema della tutela dei minori da una parte e della tutela della maternità dall’altra tutto dovrebbero essere fuorché temi
di parte. Il sindaco può ancora tornare su suoi passi – ha concluso il consigliere – normalmente non lo fa per principio, ma forse questa almeno sarebbe una buona occasione, per il bene di tutti quelli coinvolti e anche della nostra città”.

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