Cronaca

Via Rossignoli: la comunità islamica ci riprova. Per il sindaco resta un fermo 'no'

La comunità islamica torna a chiedere all’Amministrazione comunale un cambio di destinazione d’uso per il capannone di via Rossignoli, da molti mesi al centro dell’attenzione da parte del centrodestra cremasco (in particolar modo della Lega).

L’altro ieri si è svolto un incontro, su richiesta della comunità, tra Bouzaiane Dhaouadi, rappresentante della stessa, gli assessori Fontana e Gennuso e il sindaco Bonaldi. La risposta del primo cittadino e dei suoi collaboratori è stata, ancora, un secco no. “Abbiamo individuato un’area per la costruzione di un luobgo di culto, attraverso una variante al Pgt. Quella è e quella resta (via Milano, ndr)“.

La comunità, tramite il proprio rappresentante, ha cercato comunque di ottenere l’utilizzo del capannone per il
Ramadan, che inizierà il prossimo 15 maggio. Ma anche in questo caso la risposta dell’Amministrazione è stata negativa: “Non intendiamo legittimarne l’uso per scopi differenti da quelli cui l’immobile è destinato”, ha sottolineato il sindaco.

Per il Ramadan, dunque, si troveranno soluzioni alternative, come potrebbero essere i locali della Colonia Seriana o alcune palestre (ma solo al termine delle attività scolastiche).

Intanto alcuni esponenti della minoranza hanno già attaccato la Bonaldi sul tema. Antonio Agazzi (Forza Italia) ha scritto sul proprio profilo Facebook: “Torna d’attualità il Centro Culturale Arabo, alias Moschea, alias Musallah, nonostante le rassicurazioni fornite dal Sindaco poco prima del ballottaggio… Pd di Crema inaffidabile!”.

In risposta, ma non solo al consigliere forzista, il primo cittadino ha commentato: “Non si tratta di priorità dell’Amministrazione, il Comune è un Ente laico, non è nella sua mission costruire luoghi di culto. Ma l’amministrazione ha il dovere di ascoltare i cittadini che chiedono appuntamento, come è avvenuto per la comunità islamica l’altro giorno, e di trovare soluzioni alle problematiche che vengono poste. Soluzioni che rispettino i diritti fondamentali, ma che siano compatibili con le norme vigenti. In tal senso il diniego su via Rossignoli dato alla comunità così come le possibilità date dal Pgt vigente in via Milano”.

Ambra Bellandi

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