Questore: 'La polizia ascolti i bisogni della gente in una nuova dimensione di sicurezza'
Alla presenza delle autorità civili, militari e religiose cittadine, questa mattina è stato celebrato il 166° anniversario della polizia di Stato. La cerimonia, inizialmente prevista nel Cortile Federico II, causa maltempo si è svolta invece nella Sala Maffei della Camera di Commercio.
Nel suo discorso, il questore Gaetano Bonaccorso ha sottolineato l’importanza dell’”essere al servizio della comunità”: “il nostro ‘esserci sempre’ trova ragione solo se declinato tra i nostri concittadini, dove più che in qualunque altro luogo si possono vedere ed ascoltare i bisogni della gente. Non possiamo sottrarci nell’individuazione delle strategie, all’elemento ‘percezione’, perché nulla per la gente è più reale e vero di ciò che percepisce”. Per il questore, “va ricercata una nuova dimensione della sicurezza di polizia in cui siano oggetto di attenzione non solo le azioni criminali, ma anche le sensazioni delle potenziali vittime.
La necessità di incidere sull’elemento percepito spiega l’importanza che la Questura ha annesso all’attività di prevenzione esercitata nelle sue variegate forme, tra cui la polizia di prossimità e le iniziative di coinvolgimento della città”. Dunque particolare attenzione ai soggetti più deboli, come gli anziani, ma anche il mondo della scuola e alle donne, con la campagna nazionale ‘Questo non è amore’ per contrastare il fenomeno del femminicidio.
“La prevenzione”, ha detto ancora il questore, “oltre che tra aule didattiche ed altri luoghi di incontro deve essere supportata e realizzata in quello che può definirsi il nostro naturale ambiente di lavoro, e cioè la strada. Tale compito è affidato innanzitutto all’azione di controllo del territorio sviluppata dal comparto volanti il cui impegno ha consentito di registrare ulteriori aumenti nei dati relativi ai controlli tali da incrementare il trend positivo già registrato nel corso della precedente celebrazione.
L’attività svolta dalle volanti nella quotidiana opera di controllo del territorio, dalla squadra Mobile nell’ambito dell’attività investigativa, dalla digos nell’instancabile attività preventiva, ha permesso di realizzare un fondamentale bacino di informazioni che sono state utilizzate per dare avvio ad azioni di prevenzione mirate. Da tali processi derivano i risultati ottenuti dalla divisione polizia amministrativa e sociale che, dopo aver raggiunto nel precedente periodo la triplicazione dei provvedimenti di sospensione licenza ai sensi dell’art. 100 Tulps, ha mantenuto livelli elevatissimi anche nell’anno antecedente, contribuendo in modo efficace a contrastare ed evitare il radicamento di condizioni ed eventi pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica, dall’Ufficio Immigrazione che, nonostante le difficoltà generate dai continui flussi migratori, è riuscito, con un’azione spesso oscura e laboriosa, ma straordinariamente efficace, a supportare la linea strategica del definitivo allontanamento dal territorio cremonese mediante accompagnamento in frontiera o presso Cpr di stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale connotati da elevati profili di pericolosità, riuscendo nel difficilissimo obiettivo di migliorarsi rispetto al già straordinario risultato ottenuto nello scorso anno. Si è passati infatti dai precedenti sessantasei agli attuali ottantasei allontanamenti effettivi e definitivi da questa provincia. La Divisione Polizia Anticrimine con la sua sezione misure di prevenzione ha consentito di adottare un rilevante numero di avvisi orali e fogli di via obbligatori, ma soprattutto ha svolto un’attività preziosa nell’azione di tutela di donne e minori. In aumento, rispetto al precedente periodo, risultano le richieste di ammonimento passate dalle 30 del 2016 alle 36 del 2017, a testimonianza del progressivo sgretolamento del muro di silenzi frequentemente ricorrente tra le vittime di atti persecutori e di una riconquistata fiducia nell’efficacia dell’azione di prevenzione e contrasto.
Anche nel decorso anno la digos è stata chiamata a confermare lo straordinario impegno di analisi per un’efficace prevenzione ed informazione che tenesse conto dell’emergenza sul fronte terroristico – eversivo interno ed esterno e consentisse la tempestiva e puntuale adozione delle necessarie misure di tutela della sicurezza pubblica.
Nella gestione dell’ordine pubblico l’indispensabile interazione tra la digos e l’ufficio di gabinetto, ha consentito di ottenere un risultato che va aldilà di quello zero che già connotava la lusinghiera statistica di feriti ed incidenti enunciata lo scorso anno e confermata anche quest’anno”. “Mi riferisco”, ha spiegato il questore, “all’ormai consolidato metodo dell’accentuato ricorso ai tavoli di programmazione e pianificazione tecnica, ma anche e soprattutto ai tavoli di mediazione avviati in Prefettura e proseguiti con il decisivo apporto della Questura che hanno perseguito e raggiunto, a fronte di contrapposizioni che apparivano insanabili con correlate prospettive di ricaduta negativa sull’ordine e la sicurezza pubblica ed in taluni casi anche sul piano sociale con il licenziamento di un significativo numero di lavoratori, la ricerca di soluzioni capaci di contemperare le esigenze delle parti e tendere alla risoluzione dello stato di agitazione e la composizione della conflittualità, anche attraverso la proposizione di suggerimenti, idee e progetti che agevolassero il dialogo tra le parti. Anche sul versante delle manifestazioni sportive, la mediazione ed il dialogo hanno consentito di ottenere innegabili successi”.
E ancora: “alla squadra mobile, il principale ufficio investigativo della polizia, il compito di continuare ad approfondire i segnali di interessi e presenze riferibili alla criminalità organizzata di tipo mafioso e conseguentemente perseguire con ostinazione e dedizione, accanto al consueto contrasto alle azioni criminali che ricorrono in modo manifesto sul territorio e che rientrano principalmente nell’attività di spaccio e nelle variegate fattispecie accomunate nella categoria dei cosiddetti reati predatori, l’esplorazione di quelle manifestazioni criminali che vanno cercate perché capaci di perseguire i loro obiettivi in modo silente”.
Il questore ha poi concluso: “se penso alle tante iniziative, progetti realizzati, in questi ultimi dodici mesi che sono trascorsi dalla precedente edizione della festa, ed ancor di più se torno indietro a quel primo settembre 2015 quando iniziai la mia esperienza in questo splendido ed accogliente territorio, riesco a comprendere e condividere quanto affermato da Marcel Proust nel suo alla ricerca del tempo perduto ‘il tempo è elastico perché dilatato dalla passione’ . La passione: questo è stato il mio modo di ‘Esserci sempre’, questo deve essere il sentimento che muove la nostra azione di servizio per le comunità. Non una passione cieca come la si definisce comunemente, ma una passione visionaria come sosteneva Stendhal, capace di spingere i limiti della realizzabilità a tutto ciò che rientra nelle possibilità ordinarie e straordinarie dell’uomo”.
I PREMIATI: il personale meritevole della Questura di Cremona, della polizia stradale di Cremona e del Commissariato di Crema è stato premiato dal prefetto Paola Picciafuochi, dallo stesso questore e dal sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Luciano Pizzetti
Encomio solenne: vice questore aggiunto Angelo Lonardo, ispettore capo Andrea Pagani, assistente capo Orlando Giustini, assistente capo Gianluca Masserini, assistente capo Armando Romoli; agente scelto Francesco Buonsante
Encomio: sovrintendente Guido Pizzocchero, assistente capo Donato Pede
Lode: assistente capo Manuel Alberini, agente scelto Angelo Di Maggio, agente scelto Andrea Grosso; sovrintendente capo Katia Maria Pellegri; vice questore aggiunto Federica Deledda, sovrintendente Marco Mennella; assistente capo Sergio Pollastri, assistente Franco Disingrini; assistente capo Nicola De Santis, assistente capo Roberto Lo Sasso.
Al termine delle premiazioni la platea ha potuto assistere ad un momento musicale preceduto dal monologo di Marco Andronico, tratto dall’opera di Shakesperare Tito Andronico e recitato dall’attore Massimiliano Pegorini.
Sara Pizzorni
FOTO DI FRANCESCO SESSA