Passione, forza e coraggio: Gianluigi Rosa a Crema si cala dalla Torre Pretoria
18 metri di discesa in cordata, con una gamba sola. Fa riflettere davvero la forza che dimostra Gianluigi Rosa, atleta paralimpico di hockey, che l’anno scorso ha conquistato la cima del Campanil Basso a quota 2.877 metri. “L’ambiente urbano fa più impressione del paesaggio naturale”.
Il giovane trentino la montagna ce l’ha nel sangue e nel sorriso, e dopo l’incidente che gli è costato una gamba aveva così tanta voglia di tornare nei boschi e sulle vette, che ce l’ha fatta. “Il mio modo di vedere la montagna è cambiato. Prima era solo divertimento, oggi è anche tanta fatica – ha raccontato l’atleta – Ma sia che arrivi in vetta o che mi fermi a metà, torno a casa con il sorriso. Stanco, con il mal di schiena, ma sorridente e felice”.
Gianluigi non è mai stato solo nel suo ritorno sui monti: Simone Elmi e Manuel Zambanini sono le guide alpine che lo hanno stimolato, gli hanno fissato gli obiettivi da raggiungere e la sicurezza necessaria.
E anche ieri erano all’evento organizzato in piazza dal Rotary Club Crema con l’associazione RinasciMenti. Gianluigi si è calato dalla torre pretoria del Municipio, tenendo un folto pubblico con il naso all’insù. Prima di lui in rappresentanza dei promotori dell’iniziativa si sono calati anche Pietro Baldrighi e Marcello Palmieri.
“Non mi sembra di fare qualcosa di eccezionale – ha concluso Rosa – Non per forza chi ha una protesi e fa sport deve essere guardato con ammirazione. Io faccio quello che mi piace e che la disabilità mi permette di fare. Ma non voglio essere un’icona. Se qualcuno, vedendomi, riesce a trovare lo stimolo per mettersi in gioco, tanto meglio”.
La sera, al termine della conviviale con il Rotary Club Crema, l’atleta paralimpico e alpinista ha dialogato con Elmi (anche) sulla conquista del Campanil Basso e sulla recente esperienza ai giochi di PyeongChang, nella sala di Santa Maria di Porta Ripalta.
Ambra Bellandi