Dall'autorità anticorruzione bocciatura definitiva al matrimonio Lgh-A2A
L’Anac (l’Agenzia Nazionale Anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone) ha definitivamente bocciato le modalità di fusione tra Lgh (la partecipata di Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato) e A2A. La notizia è di queste ore e sta mettendo in grande subbuglio la politica non solo cremonese. Per l’Anticorruzione le procedure adottate non sono state corrette.
Secondo l’Agenzia di Cantone, infatti, essendo Lgh a maggioranza pubblica, sarebbe stata necessaria una gara pubblica per dare la possibilità di partecipare ad altre società, anche europee. Per Anac non si sarebbe trattato dunque di un accordo di partnership – come più volte dichiarato anche nei consigli comunali – ma di una vendita vera e propria di partecipazioni azionarie e quindi doveva esserci una gara pubblica, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, trattandosi di un importo di oltre 100 milioni di euro. Non farlo sarebbe stato in contrasto con i principi della libera concorrenza. A nulla sono valse le controdeduzioni di avvocati e consulenti dei cinque azionisti di Lgh (Aem Cremona più le municipalizzate di Rovato, Pavia, Lodi e Crema) che hanno spiegato le ragioni dell’accordo.
L’operazione era partita a novembre 2015 con la presentazione di una offerta vincolante di A2A per l’acquisto del 51%. I soci di Lgh avevano chiesto parere all’Antitrust che aveva benedetto la procedura. Un esposto del Movimento 5 Stelle aveva messo in moto l’Anac che aprì una istruttoria, fatta di chiarimenti, controdeduzioni, supplementi di istruttoria che ora hanno visto la conclusione.
Sembra comunque che la posizione dell’Anac non metta in discussione l’operazione ma punti il dito sui singoli soci di Lgh (le municipalizzate di Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato) esponendo i rappresentanti legali ad azioni e procedimenti da parte della Corte dei Conti. I legali di Lgh stanno valutando se ricorrere alla Giustizia ordinaria.