Truffa milionaria in banca Ex funzionaria raggirò clienti del Credito Padano. A giudizio
Truffa aggravata dal danno di rilevante entità e per aver abusato del rapporto di lavoro con la banca. Va a processo per citazione diretta a giudizio, Daniela Zignani, ex responsabile della filiale di San Bassano del Credito Padano, accusata di aver effettuato operazioni sospette ai danni di alcuni clienti della stessa filiale, come titoli trasferiti e venduti all’insaputa dei clienti e polizze assicurative incassate da soggetti diversi dai contraenti.
Una ventina i casi individuati (alcuni sono già prescritti) portati alla luce dai controlli interni effettuati dalla banca nel febbraio dell’anno scorso e per i quali nel marzo del 2017 il presidente dell’istituto di credito Antonio Davò, assistito dall’avvocato Gian Pietro Gennari, aveva presentato denuncia in procura. Si tratta di singole operazioni anomale, di media entità (tra i diecimila ed i venticinquemila euro), legate al trasferimento di titoli ed alla movimentazione di polizze assicurative effettuate dalla ex responsabile della filiale all’insaputa dei clienti, distraendo fondi per circa due milioni di euro. Tra i movimenti sospetti, anche alcune polizze assicurative stipulate da ospiti di una casa di riposo. Gli importi sarebbero stati riscattati e trasferiti su conti intestati a persone diverse da coloro che le avevano sottoscritte.
Il processo nei confronti della Zignani si aprirà il prossimo 14 maggio. A tutela dell’istituto di credito c’è l’avvocato Gian Pietro Gennari, mentre gli avvocati Monica Gennari e Cesare Gualazzini si sono occupati di effettuare azioni a tutela dei clienti.
A scoprire gli ammanchi erano stati gli ispettori del Credito Padano incaricati di eseguire controlli periodici sulle attività delle varie filiali. A quel punto la banca, dopo aver effettuato i necessari approfondimenti, aveva contattato i clienti interessati per procedere al rimborso delle somme sottratte e aveva sporto denuncia contro l’ex titolare della filiale che nel frattempo era stata sollevata dal proprio incarico. “Con la sua condotta”, aveva dichiarato amareggiato il presidente Davò, “ha tradito la fiducia di tutti: clienti, colleghi e amministratori, esponendo la banca a un rilevante danno d’immagine”. “I clienti sono assolutamente tutelati”, aveva chiarito a sua volta il direttore generale Paolo Innocenti: “la banca è assicurata e tutti i clienti saranno risarciti”.
Sara Pizzorni