Botte alla mamma, al medico e ai carabinieri. 26enne condannato ad un anno
“Io mia mamma me la porto nel cuore. Quel giorno in ospedale volevo solo andarla a trovare. Mi scuso con i carabinieri”. Sono le parole che tra le lacrime ha pronunciato oggi davanti al giudice Giuseppe Bersani il 26enne cremasco, disoccupato e tossicodipendente, arrestato il 16 febbraio scorso dai carabinieri di Crema per resistenza, porto d’armi e lesioni. A far finire in ospedale la madre con tre costole rotte sarebbe stato proprio il 26enne, che se l’era presa con i medici che lo avevano invitato ad andarsene perché la madre non lo voleva vedere. Durante la discussione era spuntato anche un teaser (storditore elettrico) che il ragazzo avrebbe brandito con fare minaccioso prima di avventarsi sul medico che aveva cercato di fermarlo. A cercare di portarlo alla calma ci avevano provato anche i carabinieri ai quali il ragazzo aveva opposto resistenza. “Il teaser che avevo con me”, si è giustificato, “l’ho sempre utilizzato come torcia e non sapevo si trattasse di uno strumento pericoloso per gli altri”. Dopo la convalida dell’arresto di venerdì, al 26enne erano stati concessi i domiciliari. Ma una volta tornato a casa, come lui stesso ha spiegato al giudice, era stato minacciato dal padre. “Io e il mio avvocato siamo stati minacciati di morte. Mio padre aveva una frusta nascosta nei pantaloni, e tutto è avvenuto davanti ai carabinieri”. A questo punto il giudice l’ha invitato a sporgere denuncia. Al termine del processo, l’imputato, processato con il rito abbreviato, è stato condannato alla pena di un anno. Nella sua arringa, il legale della difesa, l’avvocato Marilena Gigliotti, ha sottolineato le condizioni socio psicopatologiche del ragazzo, proveniente da una famiglia multiproblematica. Il legale ha parlato di “carenze affettive”, e di una vita segnata dalla morte del fratello, figura importantissima in quanto era lui a fargli da padre. Per il momento resta in carcere, dove era tornato ad inizio della settimana su disposizione della procura. L’avvocato Gigliotti spera però di riuscire a far entrare il suo cliente in una comunità di recupero.
Sara Pizzorni