Riordino Camere Commercio, varato nuovo decreto Cremona con Mantova e Pavia
Sarà un matrimonio a tre, quello fra le Camere di Commercio di Mantova, Cremona e Pavia. Il ministro dello sviluppo economico Calenda ha firmato il decreto che riorganizza le sedi camerali, lo stesso testo dello scorso anno, con la modifica della data – il 1 marzo – quale avvio delle procedure da parte dei commissari degli enti camerali in via di soppressione e 40 giorni di tempo per concludere l’operazione. Il decreto attende ancora la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. L’accorpamento a tre era stato deciso dal ministero, lo scorso agosto, lasciando spiazzate le sedi camerali e le associazioni imprenditoriali di Mantova e Cremona che da tempo stavano trattando le modalità della fusione. Poi, a fine 2017, era arrivata la sentenza della Corte costituzionale che, su ricorso di alcune regioni tra cui la Lombardia, dichiarava l’illegittimità della legge istitutiva del riordino nella parte in cui stabiliva che il decreto ministeriale doveva essere adottato “sentita la conferenza permanente Stato Regioni”, anzichè “previa intesa” con la Conferenza stessa. A dicembre pertanto iniziava l’iter per una nuova formulazione del decreto, poi esaminato in Conferenza a gennaio 2018. Anche in quella sede non veniva raggiunta alcuna intesa tra Stato e Regioni, ma a quel punto è valso il criterio per cui “quanto un’intesa espressamente prevista dalla legge non è raggiunta entro trenta giorni dalla prima seduta della Conferenza Stato – regioni in cui l’oggetto è posto all’ordine del giorno, il Consiglio dei Ministri provvede con deliberazione motivata”.
Il decreto ribadisce che l’intesa è stata “cercata”, ma non ottenuta dal Ministero e che il riordino del sistema camerale con riduzione a soli 58 enti, consentirà “maggiori livelli di efficienza con minori costi a carico delle imprese”.
La nuova Camera di Commercio avrà sede principale a Mantova e sedi secondarie negli altri due capoluoghi, con mantenimento anche degli uffici di Crema. Marco Zanini, attuale segretario generale di Mantova, sarà il commissario ad acta con il compito di predisporre entro il 1 marzo – pena decadenza dell’incarico – tutte le procedure per arrivare alla nomina del nuovo consiglio.
Il decreto stabilisce tra l’altro che entro tre mesi dalla costituzione delle nuove aggregazioni, venga rideterminato il personale dirigenziale e non, tenendo conto del riordino dei servizi e degli ambiti prioritari di intervento.
Ora dunque si riaprono i giochi ‘politici’ tra le associazioni imprenditoriali delle tre province per la scelta dei rappresentanti in Consiglio, con la necessità per le categorie economiche di ridefinire i rapporti interni.
g.b.