Cultura

Crema alla Bit, il 'caso Guadagnino': come innamorarsi della città

Un panel ospitato nello stand di Regione Lombardia con Ilaria Casadei, Stefania Bonaldi, Vincenzo Cappelli e Mara Serina, porta a conoscenza della Borsa Turistica il “pacchetto” di Crema e del cremasco sulle tracce del film “Chiamami col tuo nome”

Quanto può essere, “Chiamami col tuo nome” un’occasione reale di sviluppo per il territorio pensando all’indotto turistico? Si è parlato di questo oggi pomeriggio allo stand di Regione Lombardia presso la BIT di Milano. Relatori dell’incontro, il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, Ilaria Casadei dell’Ufficio Promozione della Camera di Commercio di Cremona, Vincenzo Cappelli, presidente della Pro Loco Crema, e Mara Serina, operatrice nel settore della comunicazione culturale.
“L’occasione della BIT riassume lo spirito col quale abbiamo accolto il film di Guadagnino e il suo successo”, commenta il sindaco. “Una occasione per far conoscere il nostro territorio, in Italia ma anche all’estero. Stiamo già toccando con mano come un film possa fare da volano, abbiamo contatti da tutto il mondo, Usa in particolare. Il nostro territorio sta vivendo un momento di attenzione, ci stiamo muovendo per lanciarne la bellezza. Nostra parola d’ordine”.
Durante i trenta minuti dell’incontro, sia il sindaco che Cappelli hanno ricordato l’importanza delle acque per spiegare quelle infinite sfumature di verde catturate anche dal film, e la presenza di palazzi e mura che raccontano la grande storia della città. A questo binomio paesaggistico-culturale pensa Mara Serina quando, citando il festival Teatro a corte di Torino, per il quale lavora, sottolinea il peso decisivo delle proposte culturali per dare vitalità e attrattività prolungata nel tempo. “Per fare in modo che il film non sia l’occasione di un’estate, ci sarà bisogno per Crema e il territorio di impreziosire l’offerta con proposte culturali che creino un turismo che voglia tornare, così come la copertura dei giornalisti nazionali”.
Il fenomeno del cineturismo va quindi sfruttato e prima di tutto compreso. Lo ha spiegato Ilaria Casadei, sottolineando la natura imprevedibile di questo settore nascente. “Legando l’interesse creato dal film a luoghi predisposti alla ricettività si può creare un indotto: noi sosteniamo questo progetto perché pensiamo che persone provenienti da posti anche lontani possano fermarsi per dormire, per consumare, per godere di altre attrazioni oltre quelle fermate sulla pellicola. L’Italia in questo momento non ha grandi statistiche sul cineturismo nonostante il grande contributo alla cinematografia mondiale. I movie tourist non scelgono in modo privilegiato l’Italia, è un rapporto tutto da costruire. Il fatto che il 15% dei movie tourist sia americano, paese che ha decretato il grande exploit di “Chiamami col tuo nome” è però un fattore interessante”.
A Vincenzo Cappelli le conclusioni, dedicate a un territorio certamente speciale: “Guadagnino non avrebbe scelto di girare sul territorio se non fosse stato lui per primo colpito dalle atmosfere che sa donare. Crema ha colto l’occasione per presentarsi ulteriormente, forse di questa scelta estetica del regista. Ci siamo mossi, abbiamo voluto subito attrezzarci, e già qui alla BIT abbiamo raccolto molte manifestazioni di interesse. La nostra brochure ci veniva rubata di mano. Richiamiamo in modo emblematico le caratteristiche del nostro territorio: i fontanili, la campagna, questa acqua e verde che ci inondano da tutte le parti, e la calma, la tranquillità d’animo, ma anche il fascino del patriziato veneziano delle dimore estive, questa idea di una vita diversa. Noi marcheremo questi territori sui luoghi delle riprese, così che il visitatore possa riconoscere le immagini del film e confrontarle con la realtà circostante”.

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