La corsa in solitaria di Leu in Regione: candidati i cremonesi Mozzi e Pasquetti
Liberi e Uguali correrà da sola alle elezioni regionali in Lombardia e propone Onorio Rosati per la presidenza della Regione. Lo ha deciso l’assemblea lombarda di Liberi e Uguali, acclamando Rosati, ex segretario della Camera del lavoro di Milano e consigliere in Regione Lombardia. Questa mattina a Spaziocomune sono stati presentati i candidati locali: Lapo Pasquetti e Roberta Mozzi, per l’area cremonese, entrambi provenienti da Sel – Si; Marta Andreoli, 26enne di Rivolta d’Adda, con esperienze in Mdp e sempre da Mdp ma per l’area casalasca, Fabrizio Aroldi. Un folto gruppo di simpatizzanti e aderenti alla sinistra cremonese ha salutato i candidati, tra cui volti noti come Gigi Rotelli, Marco Pezzoni, Duilio Bianchi, Michele Arisi, Vincenzo Montuori, Anna Grimaldi, Filippo Bonali. Presente anche il deputato Franco Bordo, oltre a Paolo Bodini, il volto più conosciuto a Cremona del nuovo partito fondato da Pietro Grasso e in cui è confluita la sinistra Pd. Proprio Bodini ha preso la parola per primo, ricordando di aver creduto e lavorato fino all’ultimo per un’alleanza in Regione con il Pd di Gori. “Purtroppo non ci siamo riusciti, sono venuti meno i presupposti per noi fondamentali che portassero ad un reale cambiamento. Non c’è stata discontinuità rispetto al recente passato vissuto dal Pd e che ha fatto sì che tanti di noi non si siano riconosciuti nella piega data da Renzi. Serve un programma serio che ricostruisca un’area di sinistra e di democrazia con ambizioni di governo. Io non mi sento di sinistra estrema, come lo stesso Renzi ci ha definito”. Bodini ha poi passato in rassegna alcuni dei punti cardine di Leu in Lombardia: in sanità “serve una svolta chiara. La legge sulla cronicità ad esempio è sfacciata ed è un altro esempio di privatizzazione”. Altri temi caldi: stop a consumo di suolo e trasporti, riduzione delle diseguaglianze, accoglienza. “Non abbiamo timore di confronti – conclude Bodini – ci fosse stato più tempo avremmo forse potuto portare avanti le nostre idee. Esprimo un sincero grazie a questi candidati che credono nella politica come servizio. Bisogna essere grati a chi sottrae tempo alla propria vita per arrivare a pesare nelle politiche di questo Paese”.
I COMMENTI – Sui fatti regionali, parla addirittura di schizofrenia politica il vicesegretario provinciale del Pd Andrea Virgilio: “Incredibile la schizofrenia di un pezzo della sinistra: da una parte governano con il PD in molti comuni della Lombardia, dall’altra respingono questa alleanza per il governo della Regione”, scrive sulla sua pagina facebook poco dopo l’esito dell’assemblea regionale Leu. “Gori a Bergamo – aggiunge in risposta ad un commento – è stato sostenuto anche da quel pezzo di sinistra. Non c’è un Gori buono e uno renziano. C’è invece una ipocrisia diffusa dentro a quella classe dirigente che non si accorge o fa finta di come gran parte delle politiche regionali siano espressione dalle esigenze dei territori. Questo aspetto non mostra altro che la debolezza di un impianto politico culturale incapace fino in fondo di assumersi la responsabilità della coerenza. Io auspico sempre un centrosinistra allargato a Cremona come in Regione sono purtroppo altri che sono subalterni a logiche nazionali e incapaci di ascoltare anche la loro stessa base”.
Da un altro osservatorio, quello della segreteria regionale Pd, parla il soncinese Vittore Soldo: “I colloqui per un’alleanza di centrosinistra con i partiti che poi, in un successivo momento, hanno costituito Liberi e Uguali ci sono stati e sono stati chiesti (sottolineo, “chiesti”) per tempo (anche con Rifondazione). I primi colloqui tra PD Lombardo e tutti i partiti del centrosinistra, compresi quelli che poi hanno costituito Liberi e Uguali e con Rifondazione, sono stati fatti 6 mesi fa, quando addirittura molti rappresentanti di spicco di LeU, erano rappresentanti di spicco del PD e partecipavano alle segreterie e direzioni regionali. Anche in merito alle primarie posso testimoniare sempre apertura e disponibilità a svolgerle…se poi il processo di aggregazione a sinistra del PD ha assorbito tempo e attenzione non penso possa essere imputato a Giorgio Gori o addirittura al segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri che invece ha sempre lavorato per una coalizione larga e inclusiva”.
Dalla sponda politica opposta, gode della situazione il candidato di Forza Italia Carlo Malvezzi: “Giorgio Gori è l’icona del renzismo che l’Italia intera sta rifiutando. Di fronte a questo vuoto è comprensibile quindi la scelta di Liberi e Uguali di fare, anche in Lombardia, una proposta politica che si rifaccia ai valori e ai riferimenti ideali della sinistra italiana, che, pur lontana dal mio sentire, riconosco degna di rispetto”.
g.biagi