Cronaca

Sanità: scontro tra il direttore Ablondi e il presidente dell'Ordine dei medici Lima

Continua e anzi si inasprisce la diatriba tra il direttore dell’azienda ospedaliera di Crema, Luigi Ablondi e il presidente dell’ordine dei medici di Cremona e provincia, Gianfranco Lima, medico presso l’Ospedale di Cremona e Segretario Aziendale ANAAO-ASST Cremona (l’associazione dei medici e dirigenti del ssn). Da tempo Lima è convenzionato con l’Ospedale di Crema, per conto dell’ASST Cremona, per la sorveglianza medica del personale esposto al rischio delle radiazioni ionizzanti in quanto Specialista di Medicina Nucleare. Lo scorso 3 gennaio Ablondi ha inviato via mail al collega Camillo Rossi, direttore generale dell’Asst di Cremona, la revoca della convenzione, un fatto che assume, secondo l’associazione dei dirigenti, i contorni di una vendetta personale nei confronti di Lima. La motivazione sta infatti nelle “divergenze tra la mia attività di direttore generale e quella dell’Ordine dei Medici di Cremona nella persona del suo Presidente” che  non permette a quest’ultimo di svolgere “in modo sereno i suoi compiti di sorveglianza medica sui dipendenti di questa azienda”. Così riferisce il quotidiano online Quotidianosanità.it del 9 gennaio 2018, in un articolo a firma dei vertici nazionali e regionali dell’Anaao: Fabio Florianello, presidente Consiglio Nazionale ANAAO ASSOMED, Silverio Selvetti, segretario regione Lombardia ANAAO ASSOMED; Sergio Finazzi, vice-segretario Regione Lombardia ANAAO ASSOMED;
Aurelio Calstelnuovo, segretario Organizzativo Regione Lombardia ANAAO ASSOMED. L’articolo fa la cronistoria degli eventi a partire dal 29 ottobre, quando Ablondi, in un convegno organizzato dall’Ospedale Maggiore in Comune per presentare lo screening sulla prevenzione dell’ictus, dichiarò pubblicamente che “ci sono troppi medici specialisti che lavorano nel Cremasco e che, ovviamente per proprio guadagno personale, propongono soluzioni chirurgiche in cliniche private ai propri assistiti anche quando non ce ne sarebbe alcuna necessità”, invitando tutti i pazienti cremaschi coinvolti “ad accedere ad una nuova visita presso un altro professionista per non correre rischi”.

A fronte di queste dichiarazioni, Lima in veste di presidente dell’ordine convocò lo stesso Ablondi, allo scopo di avere riscontri concreti, ma l’incontro non avvenne mai. “Nella risposta – si legge ancora nella ricostruzione dei vertici Anaao –  il Direttore Generale, facendo riferimento ai suoi doveri nei confronti dei cittadini, “compreso quello di mantenere elevato il livello di allerta verso situazioni comportamentali di medici, i quali dimostrano spesso di tener conto, nell’emettere le loro diagnosi, di fattori estranei al mero interesse personale dei pazienti”, rifiutava la convocazione ritenendola illegittima, non svolgendo di fatto alcuna attività di interesse medico.

Peraltro il Presidente Lima aveva già chiarito i termini della convocazione rivolta a chiedere chiarimenti rispetto alle dichiarazioni pubbliche rese e a cui gli organi di stampa avevano dato ampio risalto, contribuendo a favorire non poche apprensioni nella cittadinanza.
Infatti “parlare di prescrizioni inappropriate è un’accusa grave – proseguiva Lima – e se Ablondi conosce casi specifici faccia nomi e cognomi dei medici coinvolti”.

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