Cronaca

Cittadinanza onoraria al Duce, sindaco: 'La Storia ci chiama a revocarla, deciderà il Consiglio'

"La delibera del 1924 con la quale l'allora consiglio di Crema ha eletto a cittadino onorario Benito Mussolini è stata una scoperta. È bene premettere questo fatto: non eravamo al corrente di questo documento. La competenza è del Consiglio, in quella sede formalizzerò la mia posizione secondo ciò che la mia coscienza e la mia cultura democratica mi suggeriscono".

Era il 20 maggio 1924 e il Consiglio comunale di Crema di allora concesse la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Il sindaco era il conte avvocato Alberto Premoli e in aula Ostaggi erano presenti 20 dei 30 consiglieri. La delibera passò, come in moltissimi altri Comuni italiani.
Ieri, dopo 93 anni, una buona fetta della sinistra locale ha chiesto che questa cittadinanza venga revocata. “E’ un disonore per Crema e per la democrazia”, ha commentato Mario Lottaroli, che per mesi ha consultato l’archivio storico della biblioteca comunale sperando di trovare una revoca dopo il 1945, a Liberazione avvenuta.

Sulla vicenda è intervenuta oggi il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi:”La delibera del 1924 con la quale l’allora consiglio di Crema ha eletto a cittadino onorario Benito Mussolini è stata una scoperta. È bene premettere questo fatto: non eravamo al corrente di questo documento, così lontano nel tempo. Ora però che lo sappiamo, non possiamo fare finta di nulla.

Su Mussolini e il fascismo la Storia ha già espresso il suo inappellabile giudizio – ha detto –  non è a questo compito che possiamo sentirci chiamati. Noi, prima ancora da cittadini di una democrazia consapevole che in qualità di amministratori, siamo chiamati ad esercitare nella maniera corretta la memoria, un compito che richiede un impegno costante perché in caso contrario la Storia si impasta in un grumo indistinto di avvenimenti, tutti dello stesso tenore e falsamente equivalenti, la via più diretta per arrivare alla neutralità che, insegnava Elie Wiesel, “favorisce sempre l’oppressore, non la vittima”.Per questo motivo personalmente credo che il giudizio della Storia ci chiami ora alla approvazione dei “decreti attuativi”, revocando di conseguenza quella onorificenza.
Ciò detto, la competenza resta del Consiglio Comunale e sarà in tale sede democratica che, insieme a tutti i rappresentanti eletti, formalizzerò la mia posizione, secondo quanto ho espresso e secondo ciò che la mia coscienza e la mia cultura democratica mi suggeriscono.

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