Cronaca

Sala del commiato, Piloni risponde alle accuse: 'Iter trasparente per un tema di interesse pubblico'

L'assessore alla Pianificazione Territoriale Matteo Piloni

“Di cosa sarei colpevole secondo il consigliere Beretta? Di lasciare libero il rischio d’impresa ad un privato facendogli fare il suo mestiere intuendone un vantaggio generale e pubblico nella costruzione di qualcosa che prima non c’era? La questione sta seguendo un iter del tutto lecito e trasparente”.

Non ha tardato ad arrivare la risposta dell’assessore alla Pianificazione Territoriale Matteo Piloni in seguito all’attacco del consigliere Simone Beretta. Oggetto del discutere il cambio di destinazione d’uso in riferimento ad un’area che oggi ha la denominazione “parcheggi pubblici o di uso pubblico, infrastrutture e trasporti“. Il proprietario (l’agenzia funebre Gatti, ndr) ha richiesto all’Amministrazione di poterla trasformare in un’area destinata ad “attrezzature socio assistenziali”.

Il terreno, di circa 6.100 metri quadrati è individuato dal Pgt come area per servizi ed attrezzature pubbliche o di interesse generale. Non necessiterebbe dunque di varianti, “si è di fronte a una classica decisione di opportunità: se il privato costruisse una sala del commiato, il pubblico cosa ne guadagnerebbe? Una sala del commiato consente di organizzare il saluto al feretro con modalità che un tempo non avevano mercato, ma oggi sono molto richieste e corrispondono in parte alle esigenze del Comune, che non ha spazi idonei da dedicarvi e soffre dell’impossibilità di utilizzare uno spazio di questo tipo per determinate fasce della popolazione, come ad esempio i meno abbienti, o a spazi per altre confessioni religiose, o ancora l’utilizzo gratuito per il comune di celle frigorifere. Servizi per i quali, oggi, il comune ha dei costi”.

Insomma, temi di interesse pubblico, che l’assessore tiene a sottolineare, insieme al fatto che “L’amministrazione, prima in giunta e poi in commissione, valutò positivamente l’operazione proprio quanto si intravide nella stessa la possibilità di una fruizione pubblica di tale servizio”. Un passaggio in Commissione non obbligatorio, “ma che ritengo non solo legittimo ma assolutamente utile, proprio per evidenziare nella convenzione l’interesse pubblico”.

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