Simboli e colori nell'arte dal linguaggio universale di Sakurai, in mostra al San Domenico
La simbologia come linguaggio universale che permette di comunicare con tutti. E’ questa la filosofia alla base delle opere di Shinya Sakurai, artista nipponico allievo dei Maestri del Gutai, che esporrà le proprie opere nei locali della Fondazione San Domenico.
Le tele, 22 quelle in mostra, sono frutto di un lungo e meticoloso lavoro in un’attenzione ai dettagli che va ammirata da vicino. Già, perché il primo impatto è un esplosione di colori e vivacità in linea con la corrente neo-pop. Ma prestando attenzione si possono notare, impressi sotto il colore ad olio mediante uno stampo in argento, simboli e segni. Croci, medagliette, teschi, cuori, lacrime e posate da tavola.
Una comunicazione, appunto, universale “perché la croce, o il teschio, ha un significato in ogni cultura, così come le posate sono utilizzate da tutti”, ha spiegato l’artista. “Questa è la mia originalità: un mix di colori, segni e materiali che rispecchia il mio carattere”.
Laureato in Belle Arti ad Osaka ed ancora in scenografia a Torino presso l’Accademia Albertina, Sakurai opera con il suo lavoro un perfetto sincretismo tra oriente ed occidente, contemporaneità e tradizione.
La mostra verrà inaugurata sabato 28 ottobre alle 17. Il presidente della Fondazione Peppino Strada si è detto molto soddisfatto per l’evento: “E’ un’occasione per gli artisti nostrani di incontrare un collega che porta avanti una corrente d’avanguardia. Anche per questo siamo molto contenti che la Fondazione funga da galleria”.
Ambra Bellandi