Nuovi treni per il territorio? Dopo il 2021. Da Cremona lettera di protesta a Sorte
Nuovi treni sulle linee di Cremona? Se ne parlerà dopo il 2021. Questa la sconcertante risposta che l’assessore regionale Alessandro Sorte ha inviato all’amministrazione comunale di Cremona, in seguito alla richiesta di quanti dei 160 nuovi treni di cui è previsto l’acquisto saranno destinati al servizio del territorio. “Il piano di allocazione del nuovo materiale locale alle linee, al momento prematuro, verrà predisposto nei prossimi anni direttamente dall’impresa di trasporto che a partire dal 2021 gestirà il contratto di servizio per l’effettuazione del servizio ferroviario regionale” si legge nella parte conclusiva della missiva.
“E’ inaccettabile” ha commentato l’assessore comunale di Cremona Alessia Manfredini nel corso della riunione, svoltosi a Spazio Comune, con i pendolari promossa dal comitato InOrario. “Noi vogliamo un cronoprogramma per la collocazione dei nuovi treni, e loro ci vengono a dire che fino al 2021 ce lo scordiamo. Siamo delusi e amareggiati da questa risposta”. Al punto che alla volta di lunedì il sindaco Gianluca Galimberti e l’assessore Manfredini invieranno una lettera di vibranti proteste all’assessore Sorte. “Sarà una lettera durissima” evidenzia Manfredini.
Intanto tra i pendolari sono emerse diverse criticità relative alla linea, a partire dal problema annoso della sicurezza. “Martedì scorso una ragazza mi ha segnalato che su una carrozza stavano spacciando” racconta il portavoce di InOrario, Matteo Casoni. “Ho provveduto subito a segnalare la cosa a chi di competenza”. Ma il problema della sicurezza è molto più ampio: soggetti che salgono sul treno senza avere il biglietto e che si rifiutano di scendere, di fronte a controllori che non hanno gli strumenti per contrastarli. “Molti di questi soggetti, stranieri, salgono a Lodi, quotidianamente, senza che cambi mai nulla” evidenzia un pendolare. La richiesta è quella di maggiori controlli. A questo proposito l’assessore Manfredini, a sua volta pendolare, ha proposto “un incontro con Polfer, Trenord e il personale viaggiante, per vedere se si riesce a trovare una strategia per gestire la situazione”.
Tra le richieste dei pendolari anche quella di aumentare le corse nei weekend in cui a Cremona si svolgono eventi particolari, “per dare l’opportunità alla gente di prendervi parte spostandosi in treno ed evitando l’auto” continuano i viaggiatori. “Alla gente Cremona piace, ma spesso non ci viene proprio perché non è ben collegata. E questo ci penalizza dal punto di vista turistico”. Insomma, combattere l’isolamento infrastrutturale è una priorità. Altro problema è quello delle coincidenze a Codogno dove spesso si rischia di aspettare molto a lungo. La richiesta è quindi quella di “sincronizzare meglio i treni in modo da ridurre le attese”.
Prossimi appuntamenti saranno un convegno del Pd a Milano, insieme al coordinatore dei pendolari, che si terrà il 10 novembre, mentre il 14 l’amministrazione comunale incontrerà il ministro Graziano del Rio e Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. A questo proposito, Manfredini ha chiesto ai pendolari una nota riepilogativa delle loro richieste a breve, medio e lungo termine.
Tra le richieste a breve termine quella di rivedere la fermata di Lodi, almeno in alcune fasce orarie, per evitare sovraffollamento del trano. Si chiede poi il cadenzamento orario, nuovi treni per alcuni “buchi” che ci sono in certi orari, il potenziamento della connettività sui treni, per chi deve lavorare anche mentre viaggia. A medio /lungo termine si chiede poi il raddoppio della linea, il potenziamento della stessa con nuovi treni.
“Una cosa interessante in quanto emerso dall’incontro è l’interessante sempre maggiore al trasporto via ferrovia: in un’ottica di sviluppo del territorio non si ragiona più sull’autostrada ma si chiede il potenziamento ferroviario. Del resto ci troviamo di fronte a un governo che sta puntando sul ferro e non sulla gomma” conclude Manfredini.
Laura Bosio