Forza Italia, chiude la sede in via Cavour. 'Costi troppo alti. Useremo le risorse per altro'
“Abbiamo tenuto la sede per un anno e, fatte le dovute valutazioni, abbiamo deciso di chiuderla”. Ad annunciarlo è Gianmario Donida, coordinatore cittadino di Forza Italia. Entro il mese, dunque, il centralissimo quartier generale del partito in via Cavour verrà abbandonato.
La ragione è prettamente economica: 6.000 euro annui che Forza Italia ha pagato con quote spontanee dei membri del coordinamento, oltre ad alcune donazioni di sostenitori privati. Una cifra che stando a quanto riferito da Donida, il partito non intende più sborsare. “Avevamo scelto di aprire la sede in centro in vista delle Amministrative dello scorso giugno, ma non l’abbiamo mai davvero sfruttata, perché il candidato sindaco Enrico Zucchi ha messo a disposizione i locali in zona industriale”.
Per le attività del coordinamento cittadino, quindi, gli Azzurri si sposteranno nella sala comunale Delle Vele, “gratuita e comunque spaziosa. Per gli altri incontri non faticheremo a reperire spazi pubblici come è sempre stato fatto”. La cifra risparmiata sarà destinata per investimenti in convegni, presentazioni di libri ed eventi, “specie in vista degli importanti appuntamenti elettorali, tra i quali anche il referendum di domenica 22 ottobre”.
A tal proposito va sottolineato che Forza Italia Crema ha aderito al Comitato provinciale per il Sì al Referendum per l’Autonomia, gestito dall’assessore regionale Cristina Cappellini e dai consiglieri Carlo Malvezzi e Federico Lena. Un’adesione che “segna il nostro Sì convinto al fine di mantenere sul territorio risorse importanti”.
Seguiranno, presumibilmente la prossima primavera, le elezioni regionali e politiche, alle quali Donida guarda con positività: “La mia priorità resta il ricompattamento del partito, tramite una linea comune che possa realizzare degli obiettivi”. Tra questi, a lungo termine, anche il sottrarre al centrosinistra il governo della città: “Dobbiamo dimostrare ai cittadini che stiamo lavorando per il futuro”.
Ma per ora il l’unità interna sembra essere ancora lontana, almeno sino a quando gli screzi con i consiglieri Antonio Agazzi e Simone Beretta resteranno così marcati. Non resta che attendere, per un’evoluzione, il pronunciamento dei probiviri in merito al deferimento dei due rappresentanti Azzurri in Consiglio, che dovrebbe realizzarsi entro la fine del 2017.
Ambra Bellandi