'Medallo 3', il secondo capitolo della storia della scalcagnata band metal cremasca
Può una band che nei ruggenti anni ’80 non riuscì ad arrivare sul palco, sciogliendosi la sera del concerto di debutto, arrivarci 29 anni dopo? Questo è il tema di Medalllo 3 la curiosa operazione editoriale messa in pista da Emanuele Mandelli, Dimitri Simonetti e Plitz. Cinque anni fa la prima puntata di Medalllo aveva raccontato la storia dei Medalllo scalcagnata band metal cremasca, ispirata agli Antisound (misconosciuta band degli anni ’80 locali).
Un volume che è diventato un piccolo caso di multimedialità. Già uscito corredato di una sorta di documentario firmato da Simone Parati e dal titolo Metallo scaduto, ma poi nel corso del tempo è diventato uno spettacolo teatrale in progress. Un racconto a due voci scritto dall’autore del libro Emanuele Mandelli e da Dimitri Simonetti, uno dei protagonisti dell’opera diventato parte attiva del progetto. Uno spettacolo proposto più volte a cui spesso si è unito anche il chitarrista cremasco degli Steel City Alex Cannatelli.
Adesso 5 anni dopo arriva la seconda puntata della vicenda, che “giustamente” si intitola Medalllo 3, ambientata 29 anni dopo i fatti del libro del 2012. Allora era il 1986 in questo caso siamo nel 2015. Insomma un libro “storto” a partire dalla numerologia. Manca il capitolo 2 e non c’è la cifra tonda dei 30 anni.
Un libro scritto a 4 mani da Emanuele Mandelli e da Dimitri Simonetti e corredato dalle splendide immagini dell’illustratore cremasco Plitz. Ma non solo fiction per questo secondo capitolo della saga dei Medalllo. Il libro si completa di due sezioni storiche che desteranno l’attenzione degli appassionati di musica locale. Una sezione giornalistica, che racconta con stralci degli articoli de La Provincia i fatti degli anni ’80 a cui era ispirato il romanzo del 2012 tra l’immancabile Marterock, lo sgombero della cascina occupata di San Bernardino detta Villa Anguilla e un epico concerto a ragioneria per Amnesty International. Ma la sezione forse più interessante è quella multimediale.
Gli autori infatti hanno raccolto un bel po’ di foto storiche dell’epoca, alcune viste e altre davvero inedite, che mostrano gruppi, concerti e sale prove degli anni ’80 cremaschi. A completare il tutto una serie di QR code che permettono di scaricare brani dell’epoca in mp3, vedere stralci di video, sentire registrazioni di concerti e prove di quegli anni ruggenti per la musica cremasca. E per finire un intervento di Paolo Seresini, percussionista della banda Giuseppe Verdi di Ombriano, che ha iniziato la sua carriera dietro le pelli proprio in una formazione heavy metal cremasca figlia degli Antisound: i Silver Skates.