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Referendum Lombardia: il Pd promuove l'astensionismo, ma manca la firma della Bonaldi

Sono 35 tra sindaci ed esponenti di partito, nel Pd, a schierarsi contro il referendum del 22 ottobre indetto dal governatore Maroni per chiedere  allo stato maggiori autonomie a favore delle Regioni. Nella lista mancano i due nomi più pesanti tra gli amministratori provinciali, cioè il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e il primo cittadino del capoluogo Gianluca Galimberti, tra l’altro non iscritto al Pd che aveva aderito al comitato dei sindaci per il Si lanciato a inizio estate dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori ed altri.

Per Crema, firma il segretario provinciale e assessore all’Urbanistica Matteo Piloni, così come il presidente del Consiglio Gianluca Giossi e numerosi sindaci del Cremasco. L’adesione al comitato per l’astensione dalle urne il 22 ottobre, è stata proposta dallo stesso Piloni ai soli primi cittadini del territorio, “i nomi sarebbero molti di più se l’avessimo chiesto anche ad assessori e consiglieri. Qualche sindaco oltretutto ha dato verbalmente la propria adesione, ma non se la sente di influenzare i suoi concittadini, proprio in considerazione del ruolo istituzionale che ricopre”. Comprensibile anche, secondo Piloni, che i sindaci dei due centri maggiori, che con la Regione hanno rapporti quasi quotidiani, non se la sentano di dichiarare pubblicamente di voler boicottare il quesito regionale.

La posizione del partito è in pratica l’astensionismo, un modo per delegittimare il quesito referendario, giudicato demagogico e puramente politico, ma molto probabilmente vincente agli occhi della maggioranza dei cittadini. “Maroni si farà forte anche dell’affluenza ai seggi”, senza che peraltro vi sia un quorum da raggiungere  per la validità della consultazione. “Il centrosinistra ha lavorato a suo tempo, nel 2001 quando era al governo, per consentire alle Regioni con determinati requisiti, primo il pareggio di Bilancio, di contrattare con lo stato il trasferimento di funzioni e quindi di finanziamenti. Quella era la strada da seguire, gli strumenti già ci sono e la regione Emilia Romagna, ad esempio, li sta attuando. E’ il federalismo differenziato, che Regione Lombardia non ha mai messo in pratica né con la giunta Maroni, né col centro destra, in questi anni. E non sarà certo un referendum, che costerà ai lombardi quasi 50 milioni di euro, a nascondere questa evidente realtà. Per questo riteniamo il referendum lombardo del 22 ottobre inutile e costoso, che nulla aggiunge in più di quanto già previsto dalla Costituzione”.

“La domanda – conclude Piloni –  di decentramento amministrativo e di autonomia decisionale su alcuni temi è sicuramente sostenuta dalla prevalente maggioranza dei lombardi, senza bisogno di trovarne conferma in un voto di cui Maroni si è già intestato il merito e la paternità. E attraverso il quale è già chiaro che, dopo il 22 ottobre, non accadrà niente di tutto ciò.

Questi i nomi degli amministratori che sostengono queste tesi:

Aiolfi Doriano, sindaco di Bagnolo Cremasco
Alloni Agostino, consigliere regionale
Azzali Rosolino, sindaco di Corte de Frati
Barbaglio Roberto, sindaco di Pianengo
Bazzani Mario, sindaco di Torre de Picenardi
Belli Franzini Franzini, sindaco di Gussola
Bona Rodolfo, capogruppo PD Cremona
Calderara Giovanni, sindaco di Agnadello
Calvi Fabio, sindaco di Rivolta d’Adda
Cavazzini Ivana, sindaco di Piadena
Cribiù Carla, sindaco di Malagnino
Felisari Renzo, sindaco di Olmeneta
Fontana Cinzia, parlamentare
Genzini Silvia, sindaco di Pieve San Giacomo
Giossi Gianluca, presidente del consiglio comunale di Crema
Locci Graziella, sindaco di Castelverde
Mairino Piera, sindaco di Grontardo
Marchi Michel, sindaco di Gerre de Caprioli
Mariani Roberto, sindaco di Stagno Lombardo
Morali Emilio, vice sindaco di Capralba
Pandini Alessandro, sindaco di Montodine
Pasquali Simona, presidente del consiglio comunale di Cremona
Perrino Raffaele, sindaco di Cremosano
Piloni Matteo, segretario provinciale PD
Pizzetti Luciano, parlamentare
Potabili Franco, sindaco di Cà d’Andrea
Ricci Nicola, sindaco di Drizzona
Rivaroli Velleda, sindaco di Scandolara Ravara
Scio Fabio, sindaco di Grumello Cremonese
Severgnini Alex, sindaco di Capergnanica
Soldati Giancarlo, sindaco di Capralba
Susta Virginia, sindaco di Pessina Cremonese
Vairani Diego, sindaco di Soresina
Viola Davide, presidente della Provincia e sindaco di Gadesco Pieve Delmona
Virgilio Andrea, vice segretario provinciale PD

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