La Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza manifesta contro le politiche di Regione Lombardia
Presidio sotto Palazzo Lombardia il 12 settembre dalle 16.
La violenza contro le donne non accenna a diminuire mentre l’autonomia d’azione ed economica dei Centri Antiviolenza viene sempre più limitata dalle scelte politiche che Regione Lombardia vuole imporre. Per questo la Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza promuove un presidio per rendere pubblica e chiara la sua denuncia, invitando tutti e tutti a partecipare. L’appuntamento è per martedì 12 settembre alle 16, in via Melchiorre Gioia a Milano, sotto Palazzo Lombardia.
Da oltre 30 anni, i Centri Antiviolenza garantiscono che le donne possano uscire dalla violenza scegliendo in autonomia come farlo, “sostenute dalle nostre associazioni che rispettano e tutelano la riservatezza della storia riportata dalla donna e il suo anonimato, non la obbligano ad una denuncia di cui non è né convinta né preparata ad affrontare le possibili conseguenze, senza la garanzia di una sua sicurezza personale, accompagnano la donna seguendo una metodologia che rispetta la sua volontà, valorizza le sue risorse e i suoi desideri, consentendole di raggiungere i suoi obiettivi”.
Regione Lombardia, imponendo ai Centri Antiviolenza la registrazione del codice fiscale delle donne contrasta questa modalità di lavoro, così come vanifica il consenso della donna la valutazione informata delle conseguenze della sua denuncia imponendo alle operatrici dei centri il ruolo di incaricato di pubblico servizio. Regione sta costruendo un albo regionale che accredita anche soggetti che non rispettano questo metodo, vanificando così anni di impegno politico e di risultati raggiunti.
La Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza fa appello a tutte e a tutti perchè si mettano al suo fianco in questa battaglia fondamentale per la sicurezza e la libertà delle donne.