Forza Italia non trova pace: Beretta e Agazzi sotto accusa da Chironi, Giubilo e Perolini
Forza Italia è sempre più spaccata, e a dimostrarlo è il duro comunicato di Roberta Giubilo, Lorenzo Perolini e Opimio Chironi, che imputano la sconfitta “all’incapacità e alla mancanza di volontà di cercare un candidato spendibile”.
Nel mirino dei 3 componenti del coordinamento cittadino ci sono Simone Beretta, Antonio Agazzi, e Gianmario Donida, che “intendevano fortemente candidarsi, ma alla fine hanno dovuto fare un passo indietro”. Non si risparmiano cartucce, però, neppure per il coordinatore provinciale Mino Jotta reo, secondo i tre Azzurri, di non aver saputo contenere le ambizioni di Beretta e Agazzi e di non essere intervenuto sulla “debolezza di Donida, disorientato dalle aspirazioni dei due consiglieri e con una maggioranza traballante nel coordinamento, tanto da non convocarlo, per timore di non riuscire ad avere i numeri”.
Insomma, secondo Chironi, Perolini e Giubilo, il centrodestra ha perso anche perché “Beretta e Agazzi hanno lavorato per sé medesimi: Beretta ha presenziato qualche volta alle iniziative elettorali di partito; Agazzi invece non si è mai fatto vedere salvo poi facendo espressa richiesta di voti personali, indipendentemente dal voto al candidato sindaco”.
Secondo i membri del coordinamento, i due consiglieri di Forza Italia avrebbero “giustificato la sconfitta attribuendo la causa alla scarsa incisività del candidato sindaco e all’europarlamentare Massimiliano Salini, che è solo un capro espiatorio. Enrico Zucchi è stato, invece, un ottimo candidato, anche se da subito inviso a Beretta e Agazzi. Questi ultimi hanno ottenuto una pletora di voti di preferenza di cui però, in considerevole percentuale, disgiunti”.
Poi l’affondo: “E’ un decennio (o forse più), che sotto la autoreferenziale leadership dei due attuali consiglieri di Forza Italia , il partito registra un progressivo calo e, comunque loro sono sempre presenti. E del rinnovamento? Le nuove leve? Nemmeno l’ombra”.
“Agazzi e Beretta dimenticano che per essere eletti sindaco, non bastano poco più di 200 voti e nemmeno 404. Quanto sono costate al partito queste preferenze? Quanto consenso locale otterrebbe Forza Italia, senza la loro candidatura? Siamo sicuri che, con nuova linfa, il partito ci guadagnerebbe”.