Nella nuova Camera di Commercio 'a tre' solo 10 posti per i cremaschi-cremonesi?
Si stringono i tempi per la definizione del nuovo ente che nascerà dall’unificazione delle Camere di Commercio di Cremona, Mantova e forse Pavia. Per l’8 agosto è atteso il decreto del ministro per lo sviluppo economico Calenda che dovrà sancire il nuovo assetto, e solo allora si avrà la certezza che il matrimonio sia a due o a tre. Una soluzione che non è mai particolarmente piaciuta al territorio cremasco, ma che rischia di risultare indigesta anche al resto del territorio. Pare infatti che il nuovo Consiglio camerale che uscirà dal riassetto, composto da 33 membri, vedrà 12 posti assegnati a Pavia, 11 a Mantova e 10 a Cremona, quindi la rappresentanza più bassa. Dipenderà dalle alleanze che cremonesi e mantovani riusciranno a stringere il fatto che i numeri possano riequilibrarsi.
Nel frattempo a Mantova fanno discutere le dimissioni dalla Giunta e dal Consiglio del rappresentante virgiliano delle cooperative, Alberto Righi: il consiglio ne prenderà atto nella prossima riunione del 27 luglio.
Giuliana Biagi