Alle 'Birbe' di Pianengo prostitute e cocaina: 3 arresti e 12 denunce
Sembrava essere un locale come tanti, ma si è scoperto un giro di prostituzione e cocaina che ha portato a 12 denunce, delle quali 3 arresti e 4 libertà vigilate, e al sequestro preventivo del locale. L’operazione è stata illustrata questa mattina dal maggiore Claudio De Leporini e dal tenente Giovanni Ventaglio.
Al night club “Le Birbe” di Pianengo si promettevano, come scritto sulla pagina Facebook “privèe da 15 minuti con promozioni e offerte imperdibili…”. Offerte da 50 euro, che partivano dal sesso orale sino ad arrivare ai rapporti completi. Un bel giro di soldi, la cui stima deve ancora essere quantificata con esattezza dai carabinieri, a cui vanno aggiunti i proventi dello spaccio di cocaina che si consumava all’interno del locale.
L’accusa per il gestore Alessandro Restelli, classe 1984, è di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Con lui sono finiti in manette il 55enne Salvatore Fraglica e il 26enne albanese Marjus Derjaj, accusato anche di spaccio di stupefacente, così come Restelli, che in aggiunta ha l’aggravante di aver messo a disposizione un luogo nel quale spacciare e consumare droga (art.73). Altri 9 soggetti sono stati denunciati, dei quali 4 sottoposti a regime di libertà vigilata. Tra questi figurano 2 clienti abituali del locale, uno di loro trovato in possesso di coltelli e manganello.
E’ durata un anno l’indagine dei carabinieri di Crema, che nella notte di sabato hanno fatto irruzione al night club. Un tentacolo di un’attività pregressa, iniziata in seguito alla denuncia di un ex cliente, che si era indebitato con i gestori per quasi 2.000 euro e che, sentendosi circuito, si è rivolto alle forze dell’ordine. L’uomo aveva rivelato quanto accadeva alle “Birbe”: atti sessuali completi e droga. Un’affermazione che ha trovato riscontro a seguito del posizionamento di alcune telecamere che hanno mostrato l’intensa attività criminosa, inchiodando i soggetti coinvolti.
L’operazione è stata condotta dalla compagnia dei carabinieri di Crema, con il supporto di alcuni reparti di Cremona.
Ambra Bellandi