Continuano le polemiche sui rallentamenti dei treni pendolari entro dicembre
La circolare di Rfi porta la data del 10 ottobre 2016 e per l’esattezza è una “Disposizione di esercizio”: in sei pagine destinate al personale interno e indirizzate ad una miriade di soggetti, la Direzione Tecnica comunicava le modifiche che dovevano essere adottate per la circolazione dei treni in prossimità dei passaggi a livello privati, i PLp, ossia quelle barriere che attraversano proprietà private (tipicamente appezzamenti agricoli), le cui chiavi sono in possesso dei singoli proprietari, che ne dispongono aperture e chiusure in base alle loro necessità. “La velocità dei tratti di linea sui quali sono ubicati i PLp – si legge – è determinata in funzione della visibilità, lato strada, della ferrovia secondo le specifiche norme emanate dall’Unità centrale competente e comunque mai superiore a 80 Km/h”.
LA RASSICURAZIONE DI SORTE (REGIONE) – “Con il cambio orario di giugno non cambierà nulla né sulla Cremona/Mantova, né sulla Cremona/Brescia. Sulla Cremona/Treviglio ci sarà uno slittamento di due minuti. Di fatto, dunque, rispetto alla situazione attuale non cambia nulla”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, sgombrando il campo dal timore di un possibile rallentamento dei treni. “Siamo comunque preoccupati – ha continuato Sorte – per la disposizione con la quale l’Agenzia nazionale per la sicurezza Ferroviaria (Ansf) ‘obbliga’ Rfi a disporre limitazioni di velocità dei treni in prossimità dei passaggi a livello privati finché la stessa Rfi, che gestisce la rete, non interverrà o con la chiusura definitiva di questi passaggi a livello o comunque con la loro messa in sicurezza”.
“A dicembre – continua Alloni – entrerà in vigore il nuovo orario invernale e, nel frattempo, RFI ha garantito che interloquirà con i proprietari dei passaggi a livello privati per verificare il loro stato di attività e intervenire, a seconda dei casi, con la chiusura, la realizzazione di una viabilità alternativa o di un adeguamento tecnologico”.
“Nel frattempo – spiega il consigliere – la direttiva sarà valutata in tutta la Lombardia, a partire dalle linee Cremona-Treviglio e Cremona-Brescia e, se non si troveranno soluzioni valide, i rallentamenti potrebbero allungare i tempi di percorrenza. Per ora si parla di qualche minuto, ma bisogna tener presente del fatto che, per esempio tra Cremona e Olmeneta ci sono ben 11 passaggi a livello privati, un numero troppo elevato che non permette di recuperare i ritardi”. Proprio due settimane fa Alloni aveva scritto all’assessore Sorte per sollecitare un chiarimento in merito, ma non è arrivata nessuna risposta. “Sorte non rispondendo alla mia sollecitazione, non ha risposto ai pendolari lombardi e non ha fatto chiarezza. Dovrebbe essere, invece, proprio di Regione Lombardia il compito di fare da regia, evitando di arrivare a dicembre impreparati e pianificando per tempo, insieme a Rfi, interventi mirati sulla sicurezza” conclude il consigliere.
“Inutile allarmismo?” fa eco l’assessore alla Mobilità del Comune di Cremona Alessia Manfredini. “Ora, dopo settimane di silenzio da parte della Regione, e diversi mesi in cui la direttiva non è mai stata citata o resa pubblica, sarebbe interessante capire le motivazioni di questo silenzio. Tutti sappiamo che questa direttiva esiste e dovrà essere applicata entro dicembre. Eppure nessuno ha detto nulla. Da parte nostra, vigileremo sui passaggi che Regione Lombardia e Rfi faranno lungo le linee del nostro territorio”.