Razzie di pannelli fotovoltaici destinati al deserto. Scacco alla banda di marocchini
Cinque arresti, di cui tre in flagranza di reato, 13 denunce, oltre mille pannelli solari rubati, e refurtiva recuperata per oltre 100.000 euro. Sono i numeri dell’operazione “Luce del deserto” portata a termine dai carabinieri di Cremona che hanno messo le manette a cinque marocchini residenti nelle province di Brescia e Bergamo. Dal febbraio del 2016 fino al marzo del 2017 il gruppo ha imperversato nelle provincie di Cremona, Mantova e Brescia, mettendo a segno razzie di pannelli solari, oltre mille quelli rubati, per un danno di circa mezzo milione di euro, oltre ai danni strutturali.
La banda era ben preparata. Faceva costanti sopralluoghi di notte nei campi fotovoltaici, disattivava i sistemi di allarme e smontava i pannelli presenti. La refurtiva, costituita talvolta da oltre 200 pannelli solari, veniva caricata su mezzi e trasportata per l’imbarco su navi attraverso il porto di Genova o in Spagna dove, tramite la predisposizione di fatture false, veniva trasferita direttamente in Marocco, uno dei maggiori produttori mondiali di energia elettrica con sistema di pannelli solari. Nel luogo di destinazione i moduli venivano venduti sul mercato clandestino al prezzo di circa 100 euro l’uno e collocati in ampie aree desertiche per la produzione di energia elettrica.
Le indagini hanno permesso di verificare come i cinque marocchini fossero diventati un importante punto di riferimento per altri connazionali che all’esigenza si rivolgevano a loro per il reperimento di pannelli fotovoltaici da trasferire in Marocco. I carabinieri hanno anche recuperato un ingente quantitativo di pannelli solari e di altra refurtiva di cui il gruppo si era impossessato in occasioni di irruzioni compiute anche in cantieri edili.
Il 19 marzo scorso i militari hanno arrestato i primi tre marocchini fermati in flagrante dopo aver compiuto l’ennesima incursione in un campo fotovoltaico in Pescarolo. I provvedimenti cautelari in carcere sono stati emessi dal gip Letizia Platè su richiesta del pm Ignazio Abbadessa. I cinque arrestati devono rispondere in concorso di nove furti pluriaggravati. I particolari dell’operazione sono stati resi noti questa mattina dal comandante provinciale dei carabinieri Cesare Lenti e dal maggiore Livio Propato.
I FURTI:
Corte De Cortesi Con Cignone (CR), il 23 febbraio 2016, 300 pannelli asportati con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Azienda Agricola Salera’’ € 100.000,00;
Rivarolo Mantovano (MN), il 5 aprile 2016, 113 pannelli asportati con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Società Fotosintesi 4 S.r.l.’’ € 000,00;
Commessaggio (MN), 25 aprile 2016, 140 pannelli asportati con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Immobiliare Sardina’’ € 65.000,00;
Cappella Cantone (CR), 3 giugno 2016, 140 pannelli asportati con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Società Chiozzi’’ di € 50.000,00;
Corte De Frati (CR), il 27 giugno 2016, 189 pannelli asportati con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Azienda Bertolotti Quaini Luigi’’ di € 80.000,00;
Casale Cremasco Vidolasco (CR), il 5 luglio 2016, 140 pannelli asportati con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Italgreen Energy Cremona’’ di € 40.000,00;
Brescia (BS), 14 agosto 2016, asportati 158 pannelli con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Società Incom’’ € 50.000,00;
Castegnato (BS), 19 agosto 2016, asportati 300 pannelli con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Salera Dario’’ di € 100.000,00;
Berlingo (BS), il 27 ottobre 2016, asportati 3 inverter con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Società Eltec S.r.l.’’ € 10.000,00;
Pescarolo ed Uniti (CR), 18 marzo 2017, asportati 4 inverter con danno patrimoniale pregiudizio ‘’Azienda agricola Guarneri Andrea’’ di € 10.000,00
Sara Pizzorni