Cultura

Racchetti-Da vinci: i luoghi e i modi arte contemporanea nell'articolo di uno studente

L’articolo che segue è stato scritto da uno studente del liceo Racchetti-Da Vinci e vi sono riportate le considerazioni circa un evento che è stato organizzato nell’istituto scolastico: una lezione-dibattito sul significato, i modi, gli artisti dell’arte contemporanea.

Un singolare appuntamento ha visto convenuti il 27 marzo 2017, nell’Aula Magna dell’Istituto Racchetti – Da Vinci, tutte le classi quinte del Liceo Scientifico e quattro protagonisti dell’arte contemporanea: il gallerista Giancarlo Pedrazzini direttore della Galleria EOS di Milano, con tre degli artisti ad essa legati: Manuel Felisi, Dario Goldaniga, Francesco Tricarico – quest’ultimo anche musicista. La prof. Daniela Tosetti, insegnante di Arte presso il Liceo Scientifico e promotrice dell’evento, ha voluto dare ai ragazzi un’occasione di contatto diretto con protagonisti dell’arte; un’opportunità di dialogo su finalità, contenuti, modi espressivi contemporanei.
Aula Magna gremita, quindi, per una lezione-dibattito che avrebbe dovuto svolgersi prevalentemente con l’ausilio di immagini da internet, se la rete web dell’Istituto non avesse deciso di dare problemi proprio quella mattina… Ciò non ha certo impedito una buona comunicazione tra gli artisti e gli studenti, questi ultimi incuriositi dall’approccio artistico specifico dei personaggi invitati, dal loro ruolo, dalle possibilità di mantenersi economicamente ‘solo’ con l’arte… Due ore di dialogo soprattutto verbale, quindi, che si è rivelato efficace quanto le immagini.
La prof. Tosetti ha introdotto il dibattito ricordando l’ambiguità con cui viene spesso considerata l’arte già di buona parte del Novecento; a volte si è sconcertati e nascono dubbi sulla validità di definizione di ‘arte’ per alcune composizioni o installazioni contemporanee. I tre artisti, di formazione e approccio diverso nonostante il comune legame con la galleria EOS, hanno provato a comunicare ai ragazzi la propria esperienza e formazione personale, anche preliminarmente al successo conseguito: con una semplicità e franchezza che hanno fatto sentire potenzialmente vicini ed esperibili i percorsi di approdo all’esperienza artistica. Il dibattito tra artisti e studenti è proseguito serrato per tutte le due ore riservate all’evento, con interventi anche da parte di docenti dello Scientifico – comprese tutte le insegnanti di Arte.
Gli artisti sono pertanto riusciti a far sembrare affatto stravagante il loro lavoro (come gli abiti congelati di Felisi, ad esempio; o le composizioni di Goldaniga, fatte con gli scarti della fusione in bronzo, o le canzoni ed opere grafiche di Tricarico, che si è anche speso nell’incoraggiamento agli studenti: “Ognuno è un grande artista…”); si è compreso che ciascuno di loro è impegnato in una autentica attività di continua ‘ricerca’ espressiva. Molte le domande dei ragazzi, molte le risposte, sempre di sorprendente semplicità e chiarezza. Tra le sorprese maggiori il gallerista Giancarlo Pedrazzini, che pure tra i quattro relatori è il personaggio imprenditoriale e deve fare i conti con l’aspetto economico della produzione artistica. Ha colpito infatti la fiducia che ripone nelle capacità espressive di tradurre sensibilità e percezione, la larghezza di vedute con cui approccia il proprio ruolo: che si è compreso essere di ‘tramite’, di ‘traduttore’, di ‘ponte’ tra il messaggio degli artisti e il ‘mercato’… lui stesso quindi poeta, protagonista a pieno titolo dell’arte. La sua intuizione e capacità di ‘vedere’ ha permesso di riconoscere il contributo di parecchie decine di artisti, con i quali è avvenuto un reciprocamente proficuo ‘incontro’, ‘il contatto’. Questo contatto li ha a volte aiutati a sviluppare i messaggi racchiusi in nuce nella loro ricerca. Pedrazzini ha chiuso il suo contributo con un esplicito invito (dandone un immediato esempio) a ‘vedere’, attraverso e oltre le forme che nella quotidianità ci circondano; dove l’interpretazione diviene creatività: “…è il mondo, l’opera d’arte da riconoscere…”.

Samuele Resmini classe 5 A liceo scientifico

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