Cronaca

Ametek: dopo 30 anni di attività si rischia il trasferimento a Rozzano

Un trasferimento che non ha ancora trovato giustificazione quello della ditta Ametek Italia di Ripalta Cremasca. La ditta americana, che produce motorini elettrici, è presente sul territorio da oltre 30 anni e conta quasi 100 dipendenti nella sede di Zappello. I dipendenti rischiano ora il trasferimento a Rozzano, in provincia di Milano, perché così hanno deciso i vertici dell’azienda; decisione che ha destato sconcerto e preoccupazione tra i lavoratori.

Ma perché mai l’Ametek, proprietaria di ben due stabilimenti dovrebbe trasferirsi a Rozzano in uno stabilimento in affitto? La ditta, infatti, possiede uno stabilimento anche a Robecco sul Naviglio con 111 dipendenti, dove si trova la dirigenza, la parte commerciale, alcune linee di produzione e la tranceria. L’altro, appunto, è quello di Zappello, frazione di Ripalta, con 98 dipendenti che si occupano prevalentemente di produzione, ricerca e sviluppo.

Contando poi il recente investimento di 300.000 euro che è stato fatto per la posa della fibra ottica nella sede di Ripalta, l’intenzione di trasferimento in una sede in affitto proprio non si spiega.

Il sindaco Aries Bonazza ha fatto proprie le preoccupazioni espresse dai dipendenti dell’azienda e le ha riportate ieri in un incontro a Cremona con Luciano Pizzetti e i rappresentanti dei sindacati Cisl e Cgil. La finalità è cercare di capire le reali intenzioni dell’azienda che non ha, per ora, dichiarato lo stato di crisi. L’unica motivazione plausibile sarebbe una  razionalizzazione ed unificazione delle risorse, seppur esigua, che tuttavia a parere dei sindacalisti non è economicamente vantaggiosa.

Spostare l’Ametek non significherebbe solo mettere in crisi i suoi lavoratori, ma anche impoverire il territorio Cremasco, in quanto vi sono molte aziende che forniscono un elevato indotto. L’eventuale chiusura comporterebbe ricadute su moltissime famiglie.

Il prossima passo da compiere, prima di dichiarare lo stato di agitazione, sarà quello di incontrare i vertici aziendali per chiarire le reali intenzioni con la presentazione di un piano industriale e dipanare i dubbi riguardanti un trasferimento che potrebbe avere gli stessi effetti di una chiusura favorendo indirettamente una riduzione del personale.

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