Cronaca

Pums, critica del consigliere Arpini a un 'piano dogmatico e poco pragmatico'

A sinistra il consigliere Arpini e, a destra, l'assessore Bergamaschi

Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) che porterebbe in sé aspetti “poco convincenti e penalizzanti per le frazioni”. Così il consigliere di minoranza Tino Arpini critica il Pums.

Tra questi “aspetti” ci sarebbe il criterio per cogliere l’obiettivo che si propone il piano stesso “e che propaganda l’assessore Fabio Bergamaschi sulla stampa” ovvero disincentivare l’uso della auto privata. “Un piano molto dogmatico e poco pragmatico prevede varchi elettronici per istituire eventuali Ztl, ad esempio in via Lodi, per mandare il traffico di transito tutto sulla via Milano”; strada che, a detta del consigliere Arpini, è già sin troppo congestionata. Inoltre, sempre a detta del consigliere ombrianese, tale soluzione porterebbe un danno  al commercio interno ai quartieri, che vive di vicinato ma anche del flusso di clientela dai paesi limitrofi.

Bocciata da Arpini anche l’idea di istituire tre porte d’accesso alla città, dove lasciare l’autovettura, per poi servirsi della navetta ecologica verso il centro, “posizionate già a ridosso delle mura e quindi con limitazione troppo ristretta della circolazione; sul modello delle inutili domeniche ecologiche, quando il divieto riguarda solo il centro storico, mentre nella cintura cittadina e nelle frazioni si può continuare ad emettere polveri sottili a danno della salute pubblica. Probabilmente preferiscono privilegiare gli interessi dei centri commerciali extra urbani”.

Il consigliere torna a rimarcare anche l’assenza di un ” trasporto pubblico cittadino degno di tale nome, ad integrazione del servizio Mio Bus a chiamata”. “Il Mio Bus fa un servizio egregio ma limitatissimo quantitativamente rispetto alle esigenze – prosegue – Per lo più gira a vuoto o con un passeggero a bordo, rispetto ai 20 posti a sedere. Purtroppo il gestore viene remunerato a chilometraggio, sia da parte del comune, 370.000 euro nel 2016, sia la quota parte regionale. Questo difetto di impostazione non stimola la ricerca della massima efficienza di servizio, contemperando costi/servizio/benefici”.

“Possiamo dunque sperare in una prospettiva migliore, favorendo la mobilità delle persone e contenendo i costi pubblici ma anche privati, sostituendo questa amministrazione, con qualunque altra compagine vincente alle prossime elezioni”.

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