Cronaca
'Donne contro la violenza', 10 casi in più nel 2016. Per l'associazione nuova sede
Sono 75 le donne del Cremasco che nel 2016 si sono rivolte all’Associazione “Donne contro la violenza” a causa di maltrattamenti. Un numero in crescita, rispetto l’annata precedente, di 10 unità. Senza contare quelle che ancora sono “invisibili”, segregate nel silenzio, nella paura e convinte che “tanto non è niente. Passerà”.
“Donne contro la violenza” è riuscita, in 27 anni di attività, a creare una rete solida di collaborazione con i servizi sociali, l’ospedale, le istituzioni, Rete ConTatto, psicologhe, avvocati, forze dell’ordine e altre associazioni. “Con il tempo abbiamo imparato a redigere progetti e stilare convenzioni che ci permettono di offrire un servizio totalmente gratuito e di intraprendere, con ogni donna che si rivolge a noi, un percorso di uscita dalla condizione di violenza”, ha spiegato la presidente Gianna Bianchetti. Sono stati infatti 232 i colloqui avvenuti nel 2016, mirati per lo più a far crescere nelle donne la consapevolezza della necessità di uscire dalla situazione di maltrattamento.
LE DONNE MALTRATTATE – I dati sono stati illustrati ieri, non a caso proprio l’8 marzo, in una conferenza stampa. Dal rapporto statistico dell’associazione è emerso che le donne maltrattate sono per lo più italiane, in età compresa tra i 38 e i 47 anni, sposate o fidanzate; la maggior parte di loro non lavora o comunque non percepisce un reddito sufficiente a mantenersi. “Non mancano casi di ragazze più giovani, a volte minorenni, che si rivolgono a noi dopo aver sentito cosa facciamo durante gli incontri nelle scuole. Per questo sono importanti l’informazione e la prevenzione”, ha proseguito Gianna.
IL MALTRATTATORE – Interessante è l’identikit del maltrattatore. In una società che spesso punta il dito contro le culture differenti, si scopre che l’83% degli “aguzzini” è italiano, e che spesso si identifica nel partner o ex partner della donna, che ha un grado di istruzione media e un lavoro a tempo indeterminato.
LA VIOLENZA – La violenza più diffusa è quella psicologica (30%), seguita da quella fisica (21%) ed economica (16%). Si trovano poi la violenza assistita, lo stalking e la violenza sessuale (5%).
Percentuali preoccupanti, se si pensa che siano relative al solo territorio Cremasco. “Per questo abbiamo bisogno di visibilità, non per il centro anti violenza, ma per le tante donne che hanno bisogno di noi”, ha aggiunto la vice presidente Chiara Canesi.
Ma tra i dati non propriamente felici spunta una bella notizia: “Abbiamo stipulato una convenzione quinquennale con l’associazione per dare alle volontarie una nuova sede”, ha annunciato il sindaco Stefania Bonaldi. “Donne contro la violenza” nei prossimi mesi si trasferirà in via Marcato 27, contribuendo annualmente alle spese per l’immobile (attiguo agli uffici dei servizi sociali, ma con accesso indipendente) con 4.800 euro. “E’ circa la metà della spesa viva dello stabile, ma proprio perché l’Amministrazione crede nel progetto dell’associazione e, soprattutto, sostiene l’aiuto che offre alle donne in difficoltà, abbiamo deciso di continuare a pagare il 50% delle spese”, ha proseguito il primo cittadino.
I locali saranno rimessi a nuovo dalle volontarie, così da rendere ancora più accogliente la struttura per le donne che arrivano fragili e scosse. “Il tutto nasce da un’esigenza – ha aggiunto l’assessore alle Pari Opportunità Paola Vailati – L’attività dell’associazione, ahinoi, è in aumento e come Comune ci siamo sentiti in dovere di trovare uno spazio più idoneo, anche per ringraziare le volontarie per il lavoro che svolgono”.
Nuova sede (a breve), stessa accoglienza; ricordando sempre che “L’unione fa la forza”.
Ambra Bellandi
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