Cronaca

Monsignor Perego arcivescovo di Ferrara: 'Grazie al mio territorio'

Si è tenuto questa mattina nella cappella della Diocesi di Cremona un momento di preghiera per annunciare la nomina ufficiale del cremonese monsignor Giancarlo Perego ad arcivescovo di Ferrara e Comacchio. Egli è il terzo prete cremonese a ricoprire quel ruolo nel corso di tre secoli: prima di lui vi furono monsignor Ignazio Cadolini e monsignor Natale Mosconi.

“Non si tratta solo di una nomina ma di un evento dello spirito” ha detto il vescovo Antonio Napolioni dopo un breve momento di preghiera, alla presenza di numerosi sacerdoti della Diocesi. “Il signore ha preparato don Giancarlo a questo compito apostolico e pastorale. Egli ha ricevuto una educazione umana e cristiana ad Agnadello in parrocchia, attraverso un percorso vocazionale di studi”.

Come ha sottolineato il vescovo, negli anni monsignor Perego si è immerso nel mondo delle povertà, prima come direttore della Caritas Cremonese, poi come vice direttore di Caritas italiana e infine come direttore della fondazione Migrantes.

“Don Giancarlo è sempre intervenuto con coraggio e misura, senso ecclesiale e realismo, correndo da una parte all’altra dell’Italia per portare avanti la propria missione” ha detto ancora monsignor Napolioni. “In questi anni ci ha aiutato tanto e ci aiuterà ancora anche da Ferrara.

A nome di tutti i sacerdoti della Diocesi” ha concluso rivolgendosi direttamente all’interessato “ti ringrazio per quanto ha fatto e un grazie personale anche da parte mia per la vicinanza spirituale che mi hai donato in questo anno. Nella maniera scout, ti auguro buona strada”.

Un monsignor Perego molto commosso ha preso quindi la parola: “Quando mi è stato comunicato il desiderio del papa di affidarmi questo incarico, a cui ho risposto il giorno dopo, il mio pensiero è andato a tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato in questi anni. A partire da Agnadello, dove mi sono formato. Come don Luigi Possenti e don Emilio Merisi, che mi hanno accompagnato negli anni in cui c’è stato il discernimento vocazionale. Penso al mio Seminario. Alla figura di monsignor Assi, che è stata per me una scuola importante di intelligenza e di capacità di comprensione dei problemi della gente. Ricordo la parrocchia del Cambonino, una meravigliosa esperienza nella periferia di Cremona. Ricordo anche la Caritas, dove ho fatto una importante esperienza insieme a don Antonio. Non dimentico neppure le esperienze a Roma, dove sono da 15 anni e dove ho incontrato realtà straordinarie di amore i poveri.

Se oggi sono stato scelto per questo incarico è grazie a tutte queste persone e alla loro dedizione. Quindi vado a Ferrara sereno perché so che in tanti pregano per me e mi accompagnano”. Il presule ha fatto riferimento al nostro Grande Fiume Po, che collega Cremona e Ferrara. “E’ un legame che dura nei secoli tra queste città e spero che esso continui anche attraverso una presenza che possa essere segno di una chiesa sorella che si accompagna nello stesso cammino di fede.

Ho chiesto di poter essere consacrato qui a Cremona, per dare un bacio alla mia chiesa e alla mia città, prima di partire”. Tra la commozione generale, è il vescovo ha infine donato un copricapo al collega, che era stato donato a lui al momento della sua nomina, in segno di affetto e di continuità.

Laura Bosio

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