Cronaca

De Bortoli al Rotaract, 'La guerra globale della disinformazione'

Le cause dell’odierna disinformazione. Il rapporto tra stampa e “palazzo”. La necessità o meno che l’informazione sia educativa. Sono interrogativi attualissimi quelli toccati sabato sera alla conviviale del Rotaract “Terre Cremasche”, interrogativi che hanno trovato risposta per bocca di un grande giornalista: Ferruccio De Bortoli, già direttore de “Il Sole 24 Ore” e “Il Corriere della Sera”, invitato con la moglie Elisabetta dal presidente del club Matteo Gorlani presso “Il Ridottino” di via Alemanio Fino. Gremita la sala, cinquantina i presenti, e non solo dai giovani tra i 18 e i 30 anni che animano il sodalizio improntato ai valori del Rotary (amicizia e servizio per la collettività). Per l’occasione è arrivato a Crema anche Angelo Pari, il governatore del distretto Rotary 2050 che ricomprende la Lombardia sud orientale e il nord del piacentino, affiancato dai rappresentanti locali del sodalizio internazionale: il suo assistente territoriale Ugo Nichetti, il membro di commissione distrettuale per la formazione rotariana Marcello Palmieri,  i presidenti dei Rotary Club “Crema”, “Cremasco San Marco” e “Soncino” (rispettivamente Renato CrottiPaolo Chizzoli ed Ercole Fanottoli) e  Michele Belmonte, inviato dal presidente Tullio Caronna a rappresentare il “Pandino Visconteo”. Presenti poi numerosi soci di questi sodalizi con coniugi e ospiti. Sorpresa (quasi) dell’ultimora l’intervento di Beppe Severgnini, grande firma del “Corriere,  accompagnato dalla moglie Ortensia. Serata dunque di grande rilievo, condivisa pure dal de bortoli 2sindaco Stefania Bonaldi che ha voluto ringraziare il Rotaract per tutte le sue iniziative benefiche (e culturali) a favore della città. Ed ecco De Bortoli.  “Anche quando si scopre che una notizia condivisa su un social media non ha fondamento – ha osservato l’ospite principale sollecitato dal moderatore, il collega giornalista locale Rossano Salini –  spesso nasce il sospetto che sia verosimile. E si tende sempre più a non stracciarsi le vesti”. E’ il problema della cosiddetta “post verità”. E cioè di quella verità addomesticata, manipolata da un soggetto che abbia l’interesse e il potere di far comparire altro rispetto alla genuinità di un accadimento. Ma come fare a riconoscere questo meccanismo perverso? Per De Bortoli è fondamentale “avere buoni giornali, buone presenze in rete, e formare così cittadini in grado di distinguere il grano dalla pula”. Toccando poi il tema del rapporto tra informazione e politica, il relatore è partito da un concetto mediamente condiviso: “Il giornalismo dovrebbe essere il cane da guardia del potere, non il suo cucciolo). Ma subito è andato oltre: “Se la politica non ha una buona controparte, rischia di sedersi. Dunque – questo il suo pensiero – checchè ne pensi il palazzo, una stampa cucciola non aiuta la buona politica”. De Bortoli ha poi toccato il tema dell’impresa in Italia, auspicando che “il fallimento di un’impresa non diventi una sorta di aeterna damnatio per i sui amministratori. Un imprenditore che rischia ha diritto di riprovarci”. Molto intensi poi i passaggi finali del suo intervento: “L’informazione è un elemento essenziale dell’identità nazionale, e i giornali storici – locali e nazionali – sono un passaporto di civiltà che ci fa sentire cittadini. Di Crema, d’Italia e d’Europa”. “Onorato emozionato orgoglioso”: così Gorlani aveva aperto la serata, dimostrando cosa sa fare un gruppo di giovani che a grandi ideali unisce tanta voglia di fare.

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