Economia

Economia cremonese, ancora incertezza nel quarto trimestre 2016

E’ ancora incerto l’andamento dei dati congiunturali relativi al comparto industriale manifatturiero cremonese del quarto trimestre 2016 . Da un lato la produzione torna a registrare un segno positivo (+0,8%), mentre si riscontra un peggioramento negli ordinativi (-0,2%), nel fatturato (-0,3%) e nella occupazione (-0,2%). Su base annua, si riscontra invece una flessione dei valori di produzione, ordini e fatturato, mentre è stabile il confronto con il 2015 riguardo all’andamento occupazionale.

La Lombardia, dopo la pausa del trimestre scorso, riprende il trend positivo della produzione al quale si accompagnano dati positivi anche per tutti gli altri indicatori. Il +0,3% congiunturale della produzione industriale è infatti confermato dalla crescita sia del tasso di utilizzo degli impianti che del numero di ore lavorate. Si conferma in regolare crescita il fatturato (+0,6%), mentre sul fronte degli ordinativi, la dinamica molto positiva di quelli interni (+1,5%) ha compensato la caduta dell’1,1% di quelli provenienti dall’estero. I prezzi delle materie prime sono aumentati nel trimestre dell’1,5%, mentre quelli alla produzione si sono arrestati al +0,4%. Anche rispetto al 2015, tutte le variazioni si confermano ampiamente positive e per la produzione si registra una decisa accelerazione dal +0,4 al +1,2%.

Questi, in estrema sintesi, sono i risultati che provengono dalla consueta indagine congiunturale condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e CNA, e che coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, industriali e artigiane, e che ha interessato complessivamente 135 imprese cremonesi appartenenti a tutte le principali attività del comparto presenti in provincia. Il periodo ottobre-dicembre 2016 ha visto dunque il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese ritornare a crescere dopo la pausa del trimestre precedente. L’attuale +0,8% congiunturale è superiore al corrispondente dato lombardo, anche se l’incremento non permette al dato provinciale di recuperare la flessione registrata nel primo trimestre del 2016. Ampliando infatti l’ottica fino a comprendere l’intero anno 2016, mentre per la regione si rileva un sostanziale mantenimento del livello produttivo (+0,2%), per la provincia di Cremona il dato riflette una flessione dello 0,6%. L’indice destagionalizzato cremonese, comunque, grazie soprattutto alle buone performance manifestate nei trimestri precedenti, riesce a mantenersi il più alto in regione insieme a Lodi e Lecco ed a contenere in meno di tre punti percentuali il gap rispetto ai livelli pre crisi, mentre la Lombardia deve ancora recuperare otto punti percentuali.

Il confronto con la Lombardia e l’Italia evidenzia il trend in leggera crescita, ma con la provincia di Cremona in migliore evidenza.

Sul fronte dei ricorsi alla gestione ordinaria della Cassa Integrazione Guadagni, i dati provinciali rilevati attestano una significativa contrazione congiunturale del fenomeno coerente con le informazioni provenienti da fonte INPS. Le ore di Cig autorizzate nell’ultimo trimestre dell’anno si sono collocate a circa 450 mila, abbondantemente al di sotto alla media trimestrale degli anni più recenti, calcolata attorno a 560 mila ore.

L’indagine Unioncamere ha stimato un consistente calo delle ore effettivamente utilizzate, pari allo 0,6% del monte ore complessivo, contro l’1,1% rilevato nel precedente trimestre. Il numero di imprese che hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione risulta anch’esso in netto calo dal 12,1 al 7,5% del totale.  Anche nell’intera regione si riscontra una flessione dei ricorsi alla Cassa Integrazione: la percentuale di imprese interessate è stata del 11,1% e le ore utilizzate hanno costituito l’1,6% del monte ore totale. Il confronto del dato congiunturale della produzione industriale di Cremona con le altre province lombarde, vede la nostra provincia al di sopra del dato medio regionale.

Produzione industriale per provincia – 4° trimestre 2016
Variazioni congiunturali

Il quadro provinciale tendenziale, quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, evidenza una diminuzione del livello della produzione del 2,3%, contro il -3% registrato tre mesi prima.

Segni di un leggero miglioramento da un punto di vista strutturale, provengono dalla distribuzione delle imprese in base alla variazione della produzione conseguita nell’ultimo anno. A fine 2016, la percentuale sul totale delle aziende ancora in crisi, ridiscende dal 53% registrato nel trimestre precedente al 45%, mentre torna a crescere dal 38% al 42% la quota di quelle in crescita tendenziale.

Le aspettative per il prossimo trimestre sono complessivamente in miglioramento, sia in provincia che in regione, rispetto alla rilevazione precedente: continuano a prevalere, ma con uno scarto minimo, i pessimisti per ordini nazionali e occupazione, ma si confermano stabilmente in territorio positivo le attese riferite alla produzione ed agli ordini esteri.

Pur in presenza di un calo nel numero degli addetti, sono ancora positivi ed in miglioramento tutti gli altri dati relativi dell’artigianato, con una buona performance degli ordinativi , soprattutto quelli provenienti dal mercato interno.

La crescita della produzione che si registra ormai ininterrottamente da due anni e mezzo, non è tuttavia in grado, da sola, di modificarne il quadro complessivo, tanto che il numero degli addetti è ancora in diminuzione.

Il panorama delle variazioni intervenute rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015, concorda pienamente con i dati congiunturali, amplificandone la consistenza. Mostra infatti un segno positivo ed in accelerazione la produzione (+3,9%), accelera il fatturato (+2,3%), sono in territorio positivo gli ordinativi (+0,4%), mentre il livello occupazionale è la variabile più critica e segnala una perdita di addetti, su base annua, dell’1,6%.

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