Lettere
'Tassa Dunas, i Comuni
informino i cittadini e si
faccia sentire la protesta'
da
Piergiuseppe Bettenzoli - Segretario cittadino del Partito di Rifondazione Comunista
Una nuova gabella è in arrivo per i cittadini che risiedono nei territori nei quali opera il Consorzio di Bonifica Dunas (Dugali, Naviglio, Adda, Serio), cittadini cremaschi, lodigiani, del basso bergamasco e del cremonese, come la tassa affamatrice dei poveri, perché consumano la farina, nutrendosi di pane, istituita dal Regno d’Italia, in vigore dal 1° gennaio 1869, così sarà per questo nuovo balzello, voluto dal Consorzio Dunas, con la copertura della Regione Lombardia (Delibera Giunta Regionale 22 dicembre 2016 n. X/6096), invocando un Regio Decreto del 1933, il 215, ha esteso a tutto il territorio del comprensorio il pagamento di questa nuova tassa.
Per capirci, il prelievo dalle nostre tasche, dalle tasche dei cittadini del cremasco del distretto Adda Serio, sarà di euro un milione e duecentomila all’anno.
Perché pagare questa gabella, considerato che il nostro territorio non ottiene diretti benefici dall’attività del Consorzio, perché il Dunas sostiene che tutti coloro che scaricano, anche indirettamente nei suoi canali devono contribuire, pertanto applica a tutti gli immobili censiti a catasto una vera e propria tassa patrimoniale, con la complicità della Regione Lombardia, presieduta da Maroni, con atto di dubbia legittimità, ha stabilito che il Consorzio anche se non ha realizzato un Piano di Bonifica, può emettere già nel 2017 le cartelle esattoriali a carico dei presunti beneficiari.
Per fortuna 35 Comuni cremaschi, cremonesi e del basso bergamasco, si sono organizzati e hanno dato mandato ad un legale di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, bravi questi sindaci che hanno a cuore la tutela dei propri cittadini.
Il Partito della Rifondazione Comunista condivide e apprezza l’impegno dei Comuni, ritiene che i cittadini debbano essere coinvolti e debbano far sentire forte la protesta, affinché la nostra Regione riveda le scelte sciagurate.
All’epoca, contro la tassa sul macinato ci furono dimostrazioni, saccheggi, incendi, 250 morti e oltre mille feriti contro l’imposta voluta da Quintino Sella, non si tratta di ripetere quei tragici eventi, si tratta di protestare, di scrivere ai giornali e sul web, di far sentire alla Giunta Regionale forte il dissenso dei cittadini cremaschi. Abbiamo un’arma formidabile, il voto, mettiamo paura a chi ha sostenuto questo indegno balzello.
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