Cronaca

20 alunni Sraffa rifiutati di 'confluire' nel Munari Agazzi: 'L'avevo detto'

“L’Istituto Munari sottodimensionato e rischia di perdere sia la presidenza che la dsga (direzione servizi generali amministrativi, Nda)”. E’ la denuncia di Antonio Agazzi, consigliere di minoranza e capogruppo di “Servire il cittadino”.

“Solo 79 alunni di terza media si sono preiscritti al Liceo Munari e solo 14 alla prima del corso di grafica dello Sraffa, assegnato al Munari; in totale, si tratta di meno di 600 alunni. – prosegue il consigliere –  Questo è il risultato della ridicola idea dell’assessore all’Istruzione del Comune di Crema, Attilio Galmozzi, il quale, probabilmente basandosi solamente sull’affinità del termine ‘grafico’, ha proposto a Cremona, che ha accettato, il sopracitato improbabile connubio”.

“Era ovvio che che sarebbe finita così. Io, in tempi non sospetti, avevo messo in guardia la Giunta Bonaldi, attraverso un’interpellanza molto puntuale e argomentata. Ben 20 alunni già iscritti alle classi dello Sraffa si sono rifiutati di ‘confluire’ nel Munari e hanno chiesto un trasferimento ad altri corsi. Solo 14 si sono iscritti alla classe prima e così la stessa non si farà e il corso andrà a spegnersi nel nulla. Bel risultato quello portato a casa dagli ‘Amministratori’ del PD cremaschi e cremonesi, succubi di Dirigenti scolastici molto politicamente affini, se non organici al Partito Democratico, in attività o in pensione: i vari Celestino Cremonesi, Peppino Strada e Vincenzo Cappelli! Cremona, in verità, ha messo in sicurezza il proprio sistema scolastico, ai danni di Crema e del Cremasco, vittime di una Giunta ostaggio di interessi particolari e incapace di perseguire l’interesse generale”, conclude Agazzi.

 

“Di seguito, ripropongo il testo dell’interpellanza che avevo protocollato per tempo:

Da settimane leggiamo, sui “media”, il disagio, la preoccupazione, le polemiche con cui Dirigenti scolastici e Docenti rappresentano – all’opinione pubblica e, soprattutto, a coloro che hanno responsabilità decisionali in Comune a Crema e in seno alla ex(?) “Provincia” di Cremona – una serie di aspetti, per lo meno controversi, che sottendono le ipotesi di accorpamento verso cui ci si starebbe orientando “colà dove si puote ciò che si vuole”, ovvero in casa del PD.
L’impressione – ricavata dal sottoscritto – è quella che ci si trovi di fronte, mentre si vagheggia l’”Area vasta” con Lodi, a un nuovo capitolo della solita Cremona che utilizza Crema, questa volta per mettere in sicurezza le proprie scuole; agevolata, tuttavia, da un’Amministrazione Comunale di Crema la quale – assecondando interessi particolari, a scapito di logiche complessive e di criteri rigorosi – rischia di sostenerne il “gioco”, volutamente o meno.

Ciò premesso, sono a chiedere alla S.V:

– per quale ragione la Giunta da Lei presieduta non intenda raccogliere, rispetto all’ambito di Crema, la soluzione n. 1 e la soluzione n. 2 (su 3 ipotesi, formulate dalla “Provincia”), ovvero l’accorpamento al Liceo Artistico “Munari” di Crema (551 alunni) della sezione associata del Liceo Scientifico “Da Vinci” (602 alunni), scorporandola dal “Racchetti” e costituendo un’autonomia scolastica di 1.153 alunni;
– che senso abbia aver costretto la sede centrale di Crema del Liceo Artistico a privarsi di quella associata di Cremona, a tutto vantaggio della Scuola di liuteria cremonese (IIS “Stradivari”, 448 alunni) la quale – aggregata al Liceo Artistico di Cremona (324 alunni) – costituirebbe un’autonomia scolastica di 772 alunni,’ licealizzandosi’ e conseguendo, finalmente, una propria Dirigenza… e negare al “Munari” di Crema medesimo, come “compensazione”, uno dei quattro Licei del “Racchetti” – scuola per altro sovradimensionata -, una soluzione così naturale, anche sul piano formativo, da essere, per ben due volte su tre, proposta dalla stessa ex(?) “Provincia”;
– quale sia la ratio dell’ipotesi avanzata dalla Giunta che Lei presiede – aggregare al “Munari” il Corso di Grafica dell’Istituto Professionale “Sraffa” – : non Le pare ingiusto privare lo “Sraffa” di un proprio corso interno e mettere a rischio, in prospettiva, l’autonomia del “Munari” di Crema, essendo prevedibile la difficoltà nel mantenere il numero di iscritti a un corso che sarebbe percepito come “doppione” di uno già esistente?
– il Dirigente scolastico dell’attuale IIS “Racchetti-Da Vinci” si oppone, notoriamente, alla possibilità di scindere la sezione associata del Liceo Scientifico “Da Vinci” dall’IIS “Racchetti”, paventando un “danno erariale”, per via dei costi ingenti sostenuti dal Liceo “Racchetti” per la realizzazione del potenziamento e dell’unificazione delle reti informatiche delle due scuole; sarà a conoscenza anche dell’Amministrazione Comunale di Crema – e non solo del sottoscritto – il fatto che la “Provincia” replichi, al Dirigente in questione, che i lavori suddetti “sono stati realizzati dalla scuola senza aver correttamente informato la Provincia sull’entità delle opere”: Provincia che, ai sensi della Legge 23/96, è competente in merito agli edifici scolastici e ai relativi impianti; non solo: la Provincia mette per iscritto di non aver “mai autorizzato l’accorpamento delle reti dati” e che “la sede di Via Stazione , allo stato attuale, possiede impianti elettrici, idrici e di riscaldamento separati per i due Licei e anche due diversi certificati di prevenzione incendi” e che “se si concluderà senza intoppi l’iter del bando scuole innovative, la Provincia, nell’arco di tre anni, costruirà una nuova sede per il Classico in altro luogo rispetto a Via Stazione e quindi appare ulteriormente inopportuna la fusione delle reti dati”. Domanda:  perché, a fronte di tutto ciò, insistere nel non mettere in sicurezza il “Munari” di Crema, accorpando al medesimo la sezione associata del Liceo Scientifico “Da Vinci”?;
– veniamo all’Istituto Agrario Stanga, che chiede a gran voce, anche oggi, di essere inserito nell’ambito 14 cremasco, anziché venire accorpato a Cremona: ma perché le sedi dello Stanga devono restare unite a tutti i costi e lo stesso principio non vale per quelle del Munari?! L’abbiamo specificato sopra: Cremona vuole risolvere il problema della sua Scuola di liuteria e, naturalmente, mantenere integro anche lo Stanga! Circa il quale, in ogni caso, l’Amministrazione Comunale di Crema propone che l’Istituto di Viale Santa Maria e la Casearia di Pandino si separino da Cremona, per unirsi al “Marazzi”: anche la “Provincia” ipotizzava, del resto, in una certa fase, un simile scenario, indicando come possibile l’aggregazione appunto del “Marazzi” (326 alunni) all’IIS “Stanga – però nella sua attuale interezza -, un’autonomia scolastica di 1.323 alunni, a conferma che un “Polo agrimeccanico” avrebbe assolutamente senso e coerenza. Domanda: come andrà a finire questa indecorosa ‘trattativa’, incurante della coerenza formativa degli accorpamenti, condizionata dalle esigenze del capoluogo di una ex “Provincia”, che potrebbe non coincidere con la futura “Area vasta”, provando a dare credito all’azione in atto dei Sindaci di Crema e del Cremasco? E, soprattutto, resa complicata – come ampiamente sopra argomentato – dall’accondiscendenza acritica dell’Amministrazione che Lei presiede rispetto alle istanze di cui si fa portatore, un poco egoisticamente, un Dirigente scolastico, evidentemente parecchio ascoltato a Palazzo?”

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