Lettere

Palestra di Scannabue
priva del Certificato di
Prevenzione Incendi

da Un cittadino di Palazzo Pignano

Egr. sig. Direttore,

nei giorni scorsi è emersa pubblicamente la questione relativa alla sicurezza antincendio della palestra comunale di via Donizetti a Scannabue, risalente alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. L’impianto sportivo è molto frequentato per le diverse attività che vi si svolgono e che coinvolgono specialmente bambini ed anziani, per
iniziative a carattere sportivo (allenamenti e tornei di calcio, pallavolo, basket, bocce, ecc.), ludico e di beneficenza.

Risulta infatti che la struttura, di superficie maggiore di 200 metri quadrati, sia soggetta al controllo dei vigili del fuoco, così come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 2011. Già con le norme in vigore dal 1982 al 2011 la palestra non poteva comunque ospitare più di 100 presenze, in quanto sprovvista del cosiddetto “Certificato di Prevenzione Incendi”, successivamente la certificazione è diventata obbligatoria in tutti i casi con superficie maggiore di 200 mq, anche in assenza di pubblico.

La costruzione della struttura incriminata fu particolarmente lunga e travagliata, così come la successiva conduzione di un plesso datato, passato in gestione da un privato alla SCS, per poi essere assegnata all’ASD Palazzo Pignano negli ultimi anni.

Non è chiaro quali saranno gli interventi da attuare ed i denari necessari per conseguire l’agognata certificazione antincendio, ma la questione non è più rimandabile, in quanto le sanzioni a carico degli amministratori, del gestore (ASD Palazzo Pignano) e degli organizzatori di eventi nello stabile comunale (U.S. Scannabuese, bocciofila, altre
società sportive ed organizzazioni varie) sono di natura penalmente rilevante.

Nell’immediato, oltre alle dovute garanzie di sicurezza per chi a qualsiasi titolo bazzica il centro sportivo, si pone il drammatico problema dell’agibilità della struttura che, salvo autorizzazioni in deroga rilasciate dalla Commissione Provinciale di Vigilanza, rischia la chiusura a tempo indeterminato per la mancanza dei requisiti di sicurezza stabiliti dalla normativa vigente.

La domanda che gli amministratori di Palazzo Pignano si dovrebbero porre è: ma c’è qualcuno in grado di garantire la solidità strutturale dell’edificio, la rispondenza alle norme antisismiche, la sicurezza degli impianti elettrici e tecnologici, l’idoneità dei materiali, la presenza di adeguate di esodo ed uscite di emergenza, la presenza di adeguati e sufficienti presidi antincendio (estintori, idranti, rilevatori di fumo, segnali d’allarme e luci di emergenza, ecc.) e la presenza di personale formato alla prevenzione e gestione delle emergenze?

Del resto le disposizioni di sicurezza sugli impianti sportivi partono dal presupposto che i soggetti da proteggere sono i praticanti, il pubblico e gli addetti. Conseguentemente nel corso degli anni sono state individuate misure di prevenzione e di protezione sempre più finalizzate a garantire la sicurezza tenendo conto dell’incremento del
numero dei praticanti e della crescita qualitativa della domanda di sport.

La situazione non è certo imputabile a questa o quell’amministrazione, quanto a normative sempre più rigorose a tutela degli utenti dei centri sportivi, che vanno però a cozzare con le ridotte disponibilità  economiche degli enti locali.

P.S. Chiarisco che ho provveduto personalmente ad allertare gli uffici comunali, pertanto il sindaco è al corrente che sono stato io ad aver proceduto alla segnalazione, ma non intendo comparire sulla stampa, non sono alla ricerca di pubblicità, ma desidero solamente che venga affrontato e risolto il problema di una palestra comunale che attualmente non sembra rispettare i parametri di sicurezza stabiliti per quel tipo di strutture. Mi sembra che la questione venga taciuta alla cittadinanza che, inerme e disinformata, frequenta quei luoghi di svago anche per eventi particolarmente affollati.

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