Terrorismo, il pg Dell'Osso: 'Individuato reclutatore, forse rapporti con Trabelsi'
“La Dda di Brescia ha individuato un soggetto reclutatore al servizio dell’Isis che pare aver intrattenuto rapporti con l’ex imam di Cremona Mourad Trabelsi”. Lo scrive nella sua relazione il procuratore generale della corte d’appello di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta questa mattina a Brescia, aperta dalla relazione del nuovo presidente della corte d’appello Claudio Castelli. Le indagini sul presunto reclutatore, il cui nominativo era già noto agli inquirenti durante il soggiorno a Cremona di Trabelsi, quest’ultimo condannato in Italia in via definitiva a sette anni per terrorismo internazionale, sono ancora in corso. Nella relazione, il procuratore generale evidenzia che i congiunti degli ex appartenenti alla comunità islamica cremonese condannati per terrorismo internazionale continuano a risiedere nel circondario cremonese.
Il procuratore generale ha ricordato che Cremona “è stata storicamente pioniera nell’affrontare la problematica della propaganda islamica estremista e del relativo arruolamento, quando ancora mancava un’adeguata disciplina penale in materia, intervenuta solo diverso tempo dopo”. “Al momento attuale”, ha aggiunto Dell’Osso sul terrorismo di matrice jihadista, “non mancano, specie nell’area bresciana e cremonese, stranieri di militanza musulmana estremista che appaiono operare attivamente sul versante della propaganda e dell’arruolamento di soggetti da instradare verso aree di scontri etnici virulenti ed eterogenei, al servizio di una o dell’altra causa, specie quella cosiddetta siriana, e comunque quelle dei fondamentalisti islamici che vedono contrapposte le etnie sunnita e sciita”.
Per quanto riguarda i reati, il territorio di “Cremona ha fatto registrare un aumento dei casi di usura, spesso legati alla criminalità organizzata di stampo ‘ndranghetista, attiva sul territorio”. In crescita anche i reati sessuali, spesso ai danni di minori e nell’ambito familiare. Nella sua relazione, il procuratore generale ha citato il caso don Inzoli, il carismatico capo di CL processato con il rito abbreviato e condannato a 4 anni e 9 mesi di reclusione per abusi sessuali su minori con l’aggravante dell’abuso di autorità.
In una direzione di netta controtendenza rispetto agli anni precedenti è andata invece la relazione del presidente della corte d’appello Castelli che, seppur rimarcando i “drammatici problemi” del distretto della corte d’appello di Brescia, che comprende anche Cremona, Bergamo e Mantova, quali i “carentissimi organici” e la “fortissima scopertura di personale amministrativo”, ha inviato un messaggio diverso e positivo, “ovvero di una giustizia che, nonostante tutte le difficoltà e gli ampi margini di miglioramento, funziona, e di un livello di sicurezza sotto controllo”.
“Per il tribunale di Cremona”, si legge inoltre nella relazione del presidente, “le soluzioni organizzative adottate hanno avuto la finalità di abbattere l’arretrato, di rendere più efficiente l’organizzazione dell’ufficio, di sopperire alla scarsità delle risorse umane, soprattutto del personale amministrativo, e di venire incontro alle esigenze dei soggetti ‘deboli’ attraverso una giustizia ‘di prossimità’. In tale ottica si è agito sul triplice fronte informatico, amministrativo e giudiziario”. Tra le iniziative, il presidente Castelli ha ricordato l’esame in telepresenza nei procedimenti a tutela dei soggetti ricoverati nelle case di riposo che ora vengono sentiti, tramite Skype, direttamente presso i centri geriatrici in cui sono inseriti. Inoltre la partecipazione a distanza dei difensori dai loro studi professionali e l’allestimento di un collegamento di gestione documentale, ‘in ottica cloud’, che ha permesso la condivisione-produzione di ogni documento digitale tra le parti in tempo reale, la completa digitalizzazione del fascicolo processuale e il suo inserimento in una piattaforma online che consente ai difensori di scaricare direttamente in via telematica anche a mezzo smartphone o tablet sia l’intero fascicolo digitale che gli ulteriori aggiornamenti relativi alla fase preliminare.
Alla cerimonia dell’anno giudiziario ha partecipato anche l’onorevole Mariastella Gelmini. Per Cremona hanno presenziato la presidente del tribunale Ines Marini, la dirigente Laura Poli, il giudice Maria Stella Leone, il giudice di pace Luciano De Vita, la presidente dell’Ordine degli avvocati Marzia Soldani, l’avvocato Ermete Aiello, il questore Gaetano Bonaccorso, il comandante provinciale dei carabinieri Cesare Lenti e il comandante provinciale della guardia di finanza Antonino Costa.
Sara Pizzorni