Spettacolo

Speranza in musica: il pianista di Yarmouk commuove il pubblico

Una serata densa di emozioni sabato sera a Crema dove, in un Auditorium Manenti gremito, si è esibito Aeham Ahmad, il pianista siriano costretto a fuggire in Europa a causa della guerra. Solo, con il pianoforte al centro del palco, ha incantato e commosso il pubblico cremasco con un mix di musica classica e araba.

Solo al centro del palco, a raccontare con le note della musica, il dramma del popolo siriano martoriato dalla guerra e, nello stesso tempo, ad offrire una speranza di pace.pianista ambra

E’ Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk, diventato famoso per avere cercato di resistere alle bombe e alle mitraglie con la forza della musica, che Crema ha avuto l’onore di ospitare, sabato sera, all’Auditorium Manenti.

Aeham Ahmad è fuggito nel 2015 dal campo profughi siriano, dopo che l’Isis gli ha distrutto l’unico strumento, il pianoforte, con cui portava un sorriso e un po’ di speranza ai suoi connazionali, specie ai bambini. Ora vive a Francoforte e gira l’Europa tenendo concerti a memoria e a sostegno della popolazione siriana.

Dai primi di gennaio è in tour in Italia, dove ha già suonato a Bari, Roma e Parma e, grazie a don Emilio Linguardi e al rapporto speciale che lo lega al vescovo di Aleppo padrepianista Ibrahim, è riuscito a regalare una data in più alla città Crema. Sabato Aeham Ahmad ha incantato e commosso il pubblico alternando momenti di musica classica al canto e alla musica di tradizione araba che scaturisce dal dolore e dal lamento di un popolo stremato, che anela ancora alla pace e alla quotidianità rubata.

Il messaggio che voglio portare con i miei concerti è che la musica ha la forza e il potere di cambiare l’animo umano, di portare unità dove c’è divisone. Prima della guerra, ha raccontato Aeham, ad Aleppo e Damasco si viveva in pace, convivevano tre religioni diverse, musulmana, ebraica e cristiana.

“La guerra che si è scatenata non è un guerra di religione ma di interessi e di poteri economici, le religioni non c’entrano. Con la mia musica voglio riaccendere una speranza di una pace che, nonostante tutto è possibile”, ha detto. Il concerto si è chiuso infatti con la musica che Aeham suonava ai bambini a Damasco, motivi allegri, pieni di speranza e fiducia nel futuro che il pianista di Yarmouk ha condiviso con il pubblico cremasco, che si è lasciato coinvolgere e incantare.

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