Responsabilità e lavoro, è iniziata la 'Scuola di Pace' per far riflettere gli studenti
Ieri, giovedì 19 gennaio, in sala Pietro da Cemmo, ha preso avvio l’undicesima edizione de “La Scuola di Pace”.
La Scuola di Pace 2017 si pone come obiettivo quello di far riflettere gli studenti sul tema del lavoro (dopo aver negli scorsi anni focalizzato l’attenzione sul processo migratorio, sul senso di fare comunità, sul concetto di giustizia e di multiculturalità), inteso come ambito di realizzazione personale nel quale coltivare “relazioni giuste” con i colleghi, verso ciò che si fa, ma anche nei confronti di se stessi. Pace dunque declinata come personale assunzione di responsabilità nel campo lavorativo.
Per fare ciò, La Scuola di Pace intende intervenire nelle classi coinvolte attraverso quattro interventi: due di plenaria, nel quale gli alunni degli istituti coinvolti nel progetto vivranno insieme esperienze culturali volte a rafforzare il messaggio che La Scuola intende comunicare; e due di interventi in classe, nei quali, grazie all’aiuto degli insegnanti, le Associazioni de La Scuola di Pace approfondiranno le tematiche trattate.
La Scuola di Pace, infatti, è un progetto che coinvolge alcune realtà di volontariato del territorio cremasco (IPSIA Cremona Onlus, Caritas Crema, Centro Missionario Diocesano, Fondazione Migrantes Diocesana, Il Presidio cremasco di “Libera” e Cooperativa La Siembra) e che mira alla promozione di una gestione nonviolenta dei conflitti.
Sei le classi coinvolte in questa edizione, di sei istituti differenti: IPIA Marazzi, ITIS Galilei, Sraffa, Liceo Racchetti, Pacioli e Fondazione Manziana.
Il primo incontro in plenaria ha avuto come protagonista Mohamed Ba, attore e mediatore culturale che da vent’anni collabora con gli ambiti educativi, il quale ha appassionato gli studenti con uno spettacolo interattivo in cui ha presentato i diritti acquisiti, persi o non ancora raggiunti, nell’ambito lavorativo italiano.
Gli interventi de La Scuola di Pace possono essere conteggiati nel “pacchetto ore” d’alternanza Scuola/Lavoro, perché l’apporto educativo che garantiscono è considerato valido e pienamente formativo dagli Istituti con cui le realtà si relazionano ormai da diversi anni con continuità e ottimi risultati.