Politica

Zucchi si candida sindaco con lista civica autonoma rispetto a partiti tradizionali

Mi candido a sindaco della mia città. La mia intenzione è costruire una lista civica, autonoma rispetto ai partiti tradizionali, comprendente volti del mondo del lavoro e dell’imprenditoria, delle libere professioni e del volontariato”: così Enrico Zucchi, 45 anni, commercialista, esponente di spicco del mondo imprenditoriale e associativo, noto anche per la presidenza della società di calcio AC Crema 1908 e per la riqualificazione del centro di aggregazione giovanile San Luigi con il progetto ‘Sportabilità’. “Sono convinto – continua – di rispondere in questo modo alle numerose richieste che mi sono state rivolte in questi mesi per assumermi la responsabilità di un impegno diretto a favore della mia città. Finora ho agito con dedizione negli ambiti della rappresentanza economica e sindacale, del sociale e dello sport. Ritengo che queste esperienze trovino naturale continuità con l’attività delle istituzioni”.

“Mi ispirano i valori cristiani e liberali. Credo fermamente che la comunità cremasca abbia le potenzialità per tornare a produrre ricchezza ed equità. Dobbiamo rigenerare uno spirito di fratellanza e solidarietà, lavorando tutti insieme all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco. La famiglia e l’impresa, intese come i pilastri della società, devono essere riportate al centro dell’azione pubblica, ossia laddove nascono le decisioni collettive che coinvolgono tutti e condizionano il destino delle persone”.

“Ho intenzione di dare voce alla società che lavora e lotta ogni giorno per migliorare la realtà in cui viviamo, disposta a sostenere con generosità, coraggio e umiltà la sfida dell’impegno pubblico. Vanno garantiti ai nostri concittadini le libertà e i diritti fondamentali, a partire dall’esigenza di sicurezza e di rispetto delle regole. Principi inderogabili di civiltà che oggi, purtroppo, sono sempre più minacciati. La nostra comunità deve riscoprire le ragioni della giustizia sociale che si incarna dentro un vivere comune dove gli anziani non vengano abbandonati a loro stessi ma possano beneficiare di un’assistenza continua e di qualità; i giovani possano crescere armoniosamente in contesti educativi sani e protetti; i diritti universali quali un reddito dignitoso, un’occupazione stabile soprattutto per i nostri ragazzi e la casa siano tutelati. Un orizzonte di sviluppo che non può prescindere dalla valorizzazione di presidi essenziali come l’ospedale, l’università, le parrocchie, le associazioni sportive e del terzo settore, le istituzioni culturali, i luoghi di cura per le fasce più deboli della popolazione. Un sistema virtuoso che deve essere dotato di un assetto viabilistico e infrastrutturale capace di sostenere la competitività e l’eccellenza delle nostre aziende, avendo piena consapevolezza che la nostra città è chiamata ad esprimere il protagonismo di un territorio fra i più operosi e intraprendenti della Lombardia e del Paese”.

“Sono questi i motivi che mi spingono a compiere questo passo importante. È un dovere al quale sento di non potermi sottrarre, al di là delle fatiche che certamente comporterà. Sono pronto fin da subito a mettere a disposizione le esperienze positive che ho maturato finora per dare un contributo costruttivo al progresso della città”.

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