Economia

Lieve flessione per le esportazioni in provincia

Cremona mostra una lieve flessione delle esportazioni a livello tendenziale. Il valore delle esportazioni lombarde continua ad oscillare tra i 26 e i 29 miliardi di euro, mostrando un trend sostanzialmente piatto. Il dato del terzo trimestre 2016 si posiziona sull’estremo inferiore di questo intervallo (26,8 miliardi di euro), registrando una variazione nulla rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono i dati contenuti in un’analisi di Unioncamere Lombardia.

Anche l’export italiano presenta oscillazioni simili, ma il trend è positivo (+1,0% la variazione tendenziale), supportata principalmente dai risultati della Basilicata, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzi. Il maggior contributo negativo proviene invece dalla Sicilia. Stazionarie le esportazioni lombarde dirette verso i paesi dell’Unione europea, mentre crescono leggermente i flussi verso il resto del mondo (+0,1%).

L’incremento delle esportazioni verso l’Irlanda (+53,1%), la Grecia (+14,8%), la Polonia (+4,3%), il Regno Unito (+2,7%) e la Spagna (+2,1%) è annullato dal calo registrato verso la Francia (-5,3%), seconda destinazione Europea dell’export lombardo con più di 2,5 miliardi di Euro nel terzo trimestre 2016, il Belgio (-3,6%), i Paesi Bassi (-2,9%) e l’Austria (-2,7%). Quasi stazionario l’export verso la Germania (+0,2%), primo mercato per le merci lombarde. Il risultato positivo per i paesi Extra-UE è determinato dal sensibile incremento dell’Asia orientale (+10,5%) e dalla svolta positiva dei paesi europei esterni all’Unione (+1,2%) e dell’America settentrionale (+0,8%). In contrazione, con un contributo negativo significativo, l’export diretto verso il Medio Oriente (-8,0%), l’America centro-meridionale (-12,2%) e gli altri paesi africani (-19,2%).

La variazione tendenziale nulla delle esportazioni lombarde complessive e il lieve incremento dell’export manifatturiero (+0,2%), sono frutto di andamenti opposti tra le varie categorie merceologiche. L’accentuarsi della contrazione di macchinari e apparecchi (-3,3%), che con una quota superiore al 20% è la principale categoria di prodotti esportati dalla regione, e la svolta negativa dei prodotti delle altre attività manifatturiere (-1,3%) e dei mezzi di trasporto (-16,4%), compensano i risultati positivi delle altre categorie. Contribuiscono maggiormente al piccolo aumento tendenziale dei prodotti manifatturieri gli incrementi delle esportazioni di prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+6,6%), di prodotti alimentari (+10,5%), di articoli farmaceutici, chimico-farmaceutici e botanici (+10,5%) e di gomma e materie plastiche (+2,8%).

A un livello territoriale più dettagliato, cinque province lombarde su dodici registrano un incremento tendenziale particolarmente intenso: Lodi (+9,5%), Mantova (+4,5%), Bergamo (+3,6%), Monza e Brianza (+2,9%) e Milano (+2,8%). Brescia (-0,6%) e Cremona (-0,3%) mostrano una variazione negativa minima e le restanti provincie registrano una contrazione significativa, particolarmente intensa per Varese (-14,1%) e Pavia (-11,7%), e più contenuta per Lecco (-3,9%), Sondrio (-3,2%) e Como (-1,4%).

Sul fronte delle importazioni si registra ancora un segno negativo per la Lombardia: nel terzo trimestre il valore ammonta a 26,9 miliardi di Euro, con una variazione del -1,6% su base annua. Dopo il recupero che aveva caratterizzato il 2015, il 2016 ha registrato un nuovo calo nei valori importati, sebbene su livelli che si mantengono superiori a quelli del biennio 2013-2014. Se nei primi due trimestri dell’anno le quantità erano risultate in aumento, il terzo trimestre mostra un calo anche per quanto riguarda i volumi (-0,7%): la contrazione quindi non è più solo riconducibile al calo dei prezzi all’import, anche perché tale fenomeno, guidato dal ribasso delle materie prime dei trimestri scorsi, si avvia ormai alla conclusione.

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