Politica

Il 'no' di Rifondazione al progetto sui varchi: 'Solo un'operazione politica'

“Il progetto varchi territoriali è un’operazione per realizzare un’infrastruttura che arricchirà solo qualcuno – annuncia Lucia Piloni, capogruppo Prc in Consiglio comunale – Non porterà maggiore sicurezza territoriale né servirà come prevenzione del crimine”.

Secondo Rifonda il progetto dei varchi è una mera operazione politica che, oltre al costo che porterà con sé, 0,90 centesimi di euro per abitante l’anno, andrà a ledere la privacy dei cremaschi. “I varchi elettronici si limitano a verificare la regolarità dei veicoli in circolazione, non giustificando un costo così elevato per i cittadini”, prosegue Piloni.

 

Secondo Rifonda la criminalità non va combattuta con l’uso delle telecamere, bensì con la modifica del comportamento dei cittadini, che, essendo coinvolti, hanno un maggiore senso della responsabilità e del proprio ruolo nella società.

Rifondazione comunista passa poi all’attacco dei vertici del potere: “Come si può bloccare la macro criminalità che prevede infiltrazioni in tutti i campi della pubblica amministrazione con appalti dati a clan mafiosi? Loro (i criminali) attraverseranno i varchi con auto di lusso, in regola con le norme del codice stradale, ma faranno accordi criminosi sulla pelle di tutti i cittadini, basti pensare la gestione di sostanze tossiche in mano a loro e la piccola criminalità, che va dal furto nelle casa, allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla truffa. Come si può pensare che qualche telecamera possa essere un deterrente? Già oggi lo spaccio avviene con giovanissimi corrieri (ragazzi tra i 13/16 anni) che prendono il treno a Milano e vanno nelle piccole città di provincia bypassando quindi tutti i varchi”.

Il progetto non ha trovato tutti i Comuni del territorio concordi: “Abbiamo inoltre dubbi sul reale funzionamento ed efficacia delle apparecchiature”.

Rifonda resta quindi scettica sui benefici che i cremaschi potrebbero trarre da queste installazione, “sicuramente i benefici li avranno: Scrp che ritrova una sua utilità, prima viene svuotata di servizi quelli si utili alla collettività, poi si pone il problema di tenerla in vita con una operazione costosa per i cittadini; la società che installerà le telecamere e avrà la manutenzione per 10 anni attraverso un canone; le forze dell’ordine che si trovano un sistema di controllo molto sofisticato senza spendere un euro”.

“Con la sicurezza tutti si riempiono la bocca, è un argomento che va molto di moda, cavalcato dalla destra come dal centro sinistra, ma a volte lo si usa a pretesto per spostare lo sguardo dei  cittadini da problemi e manovre politiche ben più importanti e preoccupanti”, conclude Piloni.

ab

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