Stalking, arrestato 23enne cremasco: oltre 11.000 i messaggi inviati alla vittima
Esasperata dai messaggi minacciosi, una ragazza ha chiesto aiuto ai carabinieri per bloccare il proprio stalker.
Quella che sembrava una relazione sentimentale nata sui social network, come spesso accade al giorno d’oggi, si è trasformata in poco tempo, in un vero e proprio incubo.
Protagonista, suo malgrado, una 20enne di Pandino, che da giorni era costretta a subire le molestie di un 23enne residente in un paese vicino, al quale aveva concesso l’amicizia su Facebook. Il ragazzo, come raccontato dalla giovane ai militari, si era dimostrato da subito geloso e possessivo; ma lei aveva scambiato questa tendenza al controllo per un forte innamoramento e ha assecondato in parte alle sue richieste. Quando il 23enne ha iniziato a chiederle di rinunciare ad alcune offerte di lavoro per tenerla d’occhio, lei ha rifiutato ed è stato allora che sono iniziate le minacce di violenza.
Così, nella giornata di domenica, la giovane ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri, mostrando loro non solo le minacce, ma anche il quantitativo di messaggi: oltre 11.000. Questa grave e costante forma di vessazione l’aveva portata nel giro di pochi giorni a dover cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita, non uscendo di casa mai da sola, temendo che il giovane potesse mettere in atto le proprie intenzioni violente.
Ma nonostante le accortezze della ragazza, il molestatore è riuscito ad avvicinarla, aspettandola sotto casa per poi infilarsi nell’auto insieme a lei. Durante il tragitto per andare in paese, il ragazzo ha estratto le chiavi dell’auto e si è allontanato. La giovane è quindi dovuta tornare a casa a piedi, prendere le chiavi di scorta e recuperare il proprio mezzo. Lo stalker l’ha poi contattata, chiedendole un appuntamento per restituirle le chiavi e chiarire la situazione.
L’incontro tra i due è avvenuto ieri pomeriggio nella periferia di Pandino e, nascosti, vi hanno assistito anche i carabinieri che, vedendo il molestatore resìo nel consegnare le chiavi, hanno deciso di intervenire prima che la situazione potesse degenerare in violenza.
Una volta bloccato, lo stalker è stato portato in caserma e dichiarato in stato d’arresto, al fine di evitare la reiterazione del reato o il possibile aggravamento dello stesso. Su disposizione del Pm della Procura della Repubblica di Cremona, il molestatore è posto in regime di arresti domiciliari, in attesa del processo.
“Si tratta del primo arresto per stalking, nonostante la legge n.119 sia entrata in vigore nel mese ottobre 2013 ed abbia inasprito le pene al punto di prevedere l’arresto obbligatorio nella flagranza di reato – ha spiegato il maggiore Giancarlo Carraro – L’invito che viene rivolto alle vittime è quello di rivolgersi immediatamente alle Forze dell’ordine. per evitare che la situazione degeneri, evitando anche di esporsi troppo e superficialmente nei social network, per non diventare vittime appetibili di malintenzionati”.
ab