Cronaca

Giunta con Farelegami nei quartieri centro laboratori e proposte per socializzare

Quarta tappa per “Farelegami” in Duomo, a San Giacomo e San Bartolomeo.

Ieri pomeriggio il sindaco Stefania Bonaldi, l’assessore Angela Beretta e il consigliere Matteo Gramignoli hanno incontrato le realtà sociali del centro storico e dei quartieri di San Giacomo e San Bartolomeo, accompagnati dal dirigente dei servizi sociali Angelo Stanghellini, dalla coordinatrice Elena Brazzoli e dalle operatrici di zona. L’ultimo incontro si è svolto presso l’oratorio di San Giacomo: oltre ai referenti religiosi delle parrocchie hanno partecipato le volontarie del centro ascolto e del gruppo anziani San Vincenzo, il Gruppo Handy, la Cooperativa San Giacomo e Over Limits Onlus, AIMA, AVLUSS, San Luigi, Comunità Colbert e Cuore di Crema.

Tre situazioni differenti per utenza e necessità: mentre la parrocchia del Duomo è all’inizio del lavoro di comunità, San Giacomo e San Bartolomeo si presentano come una realtà già più strutturata, in cui gli spazi comuni diventano un punto di riferimento per le persone del quartiere, a loro volta chiamate a mettersi in gioco. L’utenza è varia, così come molteplici sono i bisogni riscontrati dalle assistenti di zona: da un lato gli anziani soli, dall’altro adolescenti e adulti con situazioni familiari e relazionali difficili. In entrambi i casi, l’affiancamento necessario parte dai servizi sociali e si risolve nella comunità di quartiere, che diventa osservatorio e punto di riferimento. Cambia il ruolo degli operatori, che ora diventano i portavoce della realtà, in grado di cogliere punti critici e soprattutto le potenzialità inespresse del territorio: “Le risorse non son solo quelle a bilancio, serve alleanza per sostenere le iniziative – afferma il dirigente Stanghellini – Il futuro di un lavoro sociale sta nelle relazioni,  gli aiuti economici e materiali sono indispensabili ma la dimensione relazionale è ciò che rende possibile tutto”.

ANZIANI: COME ARRIVARE A TUTTI?

Se per molti le reti sono un punto di riferimento assodato, ci sono soggetti che faticano ad entrare in contatto con la comunità, rischiando di isolarsi. E’ quanto riferito dai centri di ascolto delle tre parrocchie, che segnalano  la necessità di raggiungere gli anziani soli residenti in città. Dall’incontro emerge la necessità di una mappatura da realizzare in collaborazione con gli uffici comunali e i servizi sociali, cui seguirà un primo contatto; saranno coinvolti anche gli anziani già integrati, che saranno i punti di raccordo tra comunità e operatori. Nelle varie zone sono già partite iniziative per intercettare i soggetti bisognosi: è il caso di “Adotta un anziano”, promossa dal centro anziani che per ora conta tre adesioni da parte di cittadini disponibili a far visita a domicilio a persone sole.
Le parrocchie offrono tante occasioni di contatto, come gli incontri con medici e specialisti (psicologi, cardiologi, gerontologi) per parlare dei problemi della terza età, piccoli eventi culturali e gite fuori porta.

DAL BAR ALL’ORTO, I LABORATORI SOCIALI

Grazie alle realtà coinvolte sono stati avviati una serie di progetti a supporto della comunità: il bar dell’oratorio di san Giacomo è diventato punto d’incontro tra educatori e soggetti in difficoltà, che a loro volta si trovano dietro il bancone: basta un caffè per socializzare e superare la barriera operatore/utente, in favore della relazione interpersonale. Tra i progetti c’è anche l’orto sociale avviato in via Milano, su un terreno concesso da un cittadino cremasco: tra i coltivatori ci sono ragazzi richiedenti asilo, ospiti della comunità di recupero, persone con disabilità lievi, difficoltà relazionali o in reinserimento sociale, impegnati attivamente sia nella cura dell’orto sia nella distribuzione dei frutti del loro lavoro. Tra le altre attività gli operatori ricordano i gruppi di ginnastica dolce e di cammino per persone anziane, e un laboratorio di “graffiti” dedicato ai giovani, che negli scorsi mesi hanno dipinto il muro del campetto da calcio presso l’oratorio. Il passaparola ha consolidato le iniziative portando altri volontari: ad oggi i progetti muovono una sessantina di persone.

QUARTO TOUR IN QUATTRO ANNI

Il ciclo d’incontri avviato un mese fa costituisce la quarta fase di un percorso volto a riportare al centro i quartieri: l’iniziativa è stata lanciata quattro anni fa, con i primi due momenti di confronto aperti a tutta la cittadinanza. Il terzo tour “tecnico” è stato organizzato in collaborazione con la Polizia Locale per studiare le principali criticità dal punto di vista urbano e viabilistico. Ora il focus è sulle esigenze sociali e assistenziali: stavolta non si tratta di appuntamenti aperti al pubblico, bensì rivolti espressamente alle associazioni e le realtà assistenziali delle varie zone, divenute parte attiva e operativa.
“Il confronto riconferma la buona riuscita della riorganizzazione assistenziale, come confermato dai gruppi incontrati – conclude il sindaco Bonaldi – il percorso è lungo, ma i primi risultati positivi sono l’incoraggiamento a continuare in questa direzione”.

 

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