San Domenico, Vailati: 'Riflettiamo sul ruolo che Comune ha in Fondazione'
“Scelgo di iniziare il mio scritto con una precisazione: a differenza dei Consiglieri Comunali e del sindaco, io non nomino né voto alcuno dei membri che entrano a far parte del Cda del San Domenico. Per questo ho deciso di esprimermi ‘a bocce ferme’.
Ora che si sono espressi sia i consiglieri sia i soci della Fondazione, sia alcuni insegnanti della Scuola Civica Folcioni, ritengo mio dovere, oltre che diritto, ‘rompere il silenzio’, dopo essermi scelta il tempo della comprensione.
Sono l’Assessore alla Cultura che ha assunto questo incarico in una Giunta che nel 2012 era stata descritta come caratterizzata da indipendenza dai partiti, e voglio anche oggi continuare a mantenere questo approccio in merito alla questione Fondazione San Domenico.
Sono convinta che in questa vicenda, da parte di tutti, sia venuta meno la capacità di confronto e sia mancato il dialogo inteso come scelta di esporre se stessi alla forza e al rigore del ragionamento.
Spesso si smarrisce l’essenza della questione e si è ansiosi di convincere gli ascoltatori delle proprie asserzioni.
Allora il gioco delle parti, anche partitiche, ha il sopravvento e si raggiunge la miopia a fini elettoralistici.
Di quanto accaduto mi rammarico molto e sono disposta a collaborare affinché si apra una prospettiva di dialogo e una riflessione profonda circa il ruolo istituzionale che il Comune ha o ambisce di avere nella Fondazione.
“Il teatro per la sua intrinseca sostanza è fra le arti la più idonea a parlare direttamente alla sensibilità della collettività. Noi vorremmo che Autorità e Giunte Comunali si formassero questa precisa coscienza del teatro considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno dei cittadini, come un pubblico servizio.” (Paolo Grassi)
Questo credo debba essere l’orizzonte d’azione nei confronti della Fondazione San Domenico. Tutto il resto non è per il bene della Cultura a Crema”.